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Maggio,6,2024

L’ULTIMO SALUTO A SERENA: TRAGEDIA EVITABILE? FORSE SI

È arrivata poco dopo le 13 la salma della giovane ricercatrice di Diamante, Serena Cosentino, 27 anni, morta nella tragedia della funivia domenica scorsa. Ad accoglierla in assoluto silenzio il primo cittadino Ernesto Magorno e tutta la cittadinanza. A Diamante, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. La santa messa, nella Chiesa del Buon Pastore, è stata presieduta dal Vescovo Leonardo Bonanno. “Si può morire per un virus invisibile, ma quante volte siamo responsabili della morte degli altri. Il cristiano sa bene che questa non è una vita stabile, possiamo solo cercarla. Serena ha dimostrato che senza compromessi, i nostri giovani possono raggiungere i loro obiettivi”. Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno, il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci e poi il questore di Cosenza Giovanna Petrocca, il prefetto Cinzia Guercio e il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, Piero Sutera. Presenti anche i consiglieri regionali Fausto Orsomarso e Giuseppe Aieta. Poteva essere evitato? Si è chiesta il Prefetto. Forse sì. Ma per voi cari genitori questo diventerà rilevante dopo. Oggi c’è solo il dolore della perdita. Palloncini gialli e bianchi e un lungo applauso hanno accompagnato l’uscita del feretro di Serena. La famiglia si è costituita parte civile. Il legale, l’avvocato Amerigo Cetraro, si sta prodigando anche per la restituzione della salma del fidanzato di Serena – Mohammadreza Shahisavandi – che non sarà seppellito a Diamante. L’ambasciata iraniana si è attivata insieme alle Istituzioni italiane per restituire il suo corpo in patria.

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