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Dicembre,6,2024

EDUCAZIONE, "CON I BAMBINI": "ITALIA SPENDE IL 3,9 DEL PIL, MENO DELLA MEDIA UE"

L’Italia spende in educazione il 3,9% del pil. La percentuale di spesa pubblica in educazione in Italia rispetto al pil 2016 è inferiore alla media Ue (che è pari al 4,7% del pil) ed è anche al di sotto di quello dei maggiori Paesi europei, in particolare Francia (5,4%) e Regno Unito (4,7%). E’ quanto si legge nell’ultimo dossier dell’Osservatorio sulla povertà realizzato da ‘Con i Bambini’ e Fondazione Openpolis. In termini assoluti, la contrazione del capitolo di spesa dedicato all’istruzione in Italia è coincisa con i primi anni della crisi, tra 2009 e 2012. In questo periodo la spesa in educazione (intesa in senso complessivo, dalle scuole per l’infanzia alle università) è calata da 72 miliardi annui a 65,4. Una tendenza che si inserisce nel quadro di un contenimento della spesa pubblica, come ricostruito da Eurydice, la rete informativa sull’istruzione istituita dalla Commissione europea. Su questa cifra si è grosso modo stabilizzata negli anni successivi, e nel 2016 la spesa totale in educazione vale 65,6 miliardi. Se si considera la spesa rispetto al numero di studenti (calcolata dall’Ocse), dopo il 2012 si è registrato un incremento, ma esso è stato inferiore rispetto a quello di altri grandi Paesi europei, come Francia e Germania. Solo il 7,9% della spesa pubblica italiana va in educazione Percentuale di spesa in educazione rispetto al totale della spesa pubblica (2008-16). Come si legge nel dossier, la quantità di spesa da sola non è una garanzia né tantomeno un indicatore della qualità del sistema educativo, ma questi dati messi in fila raccontano di un Paese che spende meno degli altri maggiori partner europei nell’istruzione. Una scelta che rischia di essere miope: nell’immediato, per le opportunità offerte ai più giovani; sul lungo termine, per gli stessi presupposti di crescita del Paese.

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