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Maggio,8,2024

PETROLMAFIA SPA: MAZZETTE DA COSA NOSTRA ALLE ‘NDRINE

C’è stata una stretta sinergia tra la procura di Catanzaro e la procura di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Petrolmafiaspa”. A sottolinearlo è stato il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. “Ci sono dei dialoghi fra la famiglia Mancuso e i Pelle – aggiunge – e proprio per questo abbiamo fatto stamani i fermi, perché la parte di Catanzaro è intimamente connessa a quella di Reggio Calabria, in particolare a Locri e quindi alla famiglia Pelle, dove Giuseppe D’Amico, imprenditore per conto della famiglia Mancuso, dice, in un’intercettazione ambientale, ‘loro devono sapere e capire che qui da me e lì da voi, da compare Gerardo, è tutta la stessa cosa’”. Il riferimento, spiega, “è a due imprenditori e a due uomini di Cosa nostra venuti a Catania con due Porsche Cayenne per incontrarsi in provincia di Vibo Valentia e discutere sull’importazione di petroli dalla Sicilia in Calabria dove sia Pelle sia Mancuso pretendono da Cosa nostra siciliana 1.500 euro per ogni autocisterna che viene a scaricare in Calabria. Questo come mazzetta. E’ normale. Come ad esempio, quando arrivano dei container di cocaina al porto di Gioia Tauro per una famiglia di ‘ndrangheta, anche della jonica, si deve pagare la mazzetta anche del 20% per lo ‘sdoganamento’ da parte della famiglia di ‘ndrangheta che controlla quel pezzo di porto a Gioia Tauro”.

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