Il presule era ricoverato al Policlinico Gemelli dal 30 agosto scorso quando le sue condizioni di salute sono peggiorate. Dal 15 maggio 2015 arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, era nato nel 1948 nella frazione Giuliano di Potenza, primo di cinque figli. Il 20 settembre 1959 entra nell’Ordine dei frati minori conventuali di Ravello, dove inizia la sua formazione, che poi prosegue a Nocera Inferiore, Portici, Sant’Anastasia e Roma. Alla facoltà teologica Seraphicum di Roma compie gli studi filosofici e teologici, consegue la licenza in teologia morale e presso l’Università Statale di Cassino la laurea in pedagogia. Il 2 settembre 1973 è ordinato presbitero, a Potenza, dal vescovo Vittorio Maria Costantini. Viene subito destinato a Nocera Inferiore, nel convento di Sant’Antonio, poi nel 1976 viene trasferito a Benevento. Il 4 novembre 2000 Papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Tursi-Lagonegro. Monsignor Nolè aveva scelto come stemma il “simbolo” stesso del francescanesimo, che accoglie le due mani crocifisse, Cristo e San Francesco, segno di una comunione e di una santità che si può raggiungere solo se si partecipa intensamente e con radicalità alla passione di Gesù, fino alla Crocifissione, per gustare anche la potenza della resurrezione.
