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Maggio,20,2024

WEEKEND DI PRIMAVERA, GRAZIE ALLE GIORNATE FAI. LE METE VISITATE IN CALABRIA

Edizione numero 29 per le Giornate FAI di primavera. Sabato e domenica scorsi è stato il primo grande evento nazionale dedicato ad arte e cultura organizzato dopo l’ultimo periodo di lockdown. Anche quest’anno la manifestazione nata nel 1993 ha coinvolto gli italiani alla scoperta delle bellezze che ci circondano, grazie all’apertura di 600 luoghi in 300 città, molti dei quali poco conosciuti o accessibili in via eccezionale, visitabili in totale sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. «Un’iniziativa che il Fondo per l’Ambiente Italiano ha voluto coraggiosamente e prontamente programmare a metà maggio, affrontando con grande tenacia e una buona dose di audacia le innumerevoli complessità organizzative legate all’emergenza sanitaria, e che solo pochi giorni fa ha avuto la conferma di poter realizzare, in base alle misure contenute nel Decreto Legge del 22 aprile. Uno sforzo speciale di cui si sono fatti carico i volontari di 335 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutta Italia, col supporto di Protezione Civile, Croce Rossa e Arma dei Carabinieri. Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti; e ancora, orti botanici, percorsi naturalistici e itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni. In Calabria Santa Maria del Cedro, col Parco archeologico di Laos, 60 ettari sull’Alto Tirreno Cosentino; il Museo del Cedro dedicato alla coltivazione della pianta omonima, legata alla cultura ebraica. E poi Cessaniti, con le cave di Brunìa e Forcone, sabbia bianca ricca di fossili anche visibili. E poi Locri, Montauro, con la Grangia di Sant’Anna, il tesoro di Paludi, la Torre castello Fasana di Strongoli. Meraviglie sconosciute, eppure ancora vive.

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