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Maggio,16,2024

S.GIOVANNI IN FIORE, LA CARBONE LASCIA: USATA COME CAPRO ESPIATORIO

La rimodulazione delle deleghe agli assessori da parte del sindaco di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro ha lasciato il segno, portando alle dimissioni dell’assessore Patrizia Carbone e al primo “contraccolpo” politico per la maggioranza. Deleghe al Commercio, alle Attività produttive a all’Area Pip che sono passate dalla stessa Carbone al vicesindaco Daniela Astorino. L’ormai ex assessore ha spiegato le motivazioni della sua scelta con una lunga lettera al primo cittadino. “Alla luce degli ultimi, recenti sviluppi politico-amministrativi, mi vedo costretta a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di assessore, sin qui ricoperta a seguito e per effetto di tuo decreto del 19.10.2020. In tutto questo tempo, coinciso con il susseguirsi di ondate pandemiche che hanno fiaccato, debilitato ed a lungo sostanzialmente bloccato (per come in parte ancora adesso avviene) le attività economiche e sociali, ho profuso – scrive la Carbone – il massimo impegno ed ogni mio sforzo per sostenere il percorso da te delineato, in veste di Sindaco ed espressione massima della maggioranza politica uscita vincitrice dalla contesa elettorale dell’autunno 2020”. Carbone che ripercorre la scelta di candidarsi, “prima eletta della lista collegata direttamente alla tua persona”, i mesi di lavoro amministrativo “sempre rispettando il dettato di scelte collegiali da te ispirate, quando non anche rese cogenti ed inderogabili. Pure per questo motivo, avendo sempre condiviso il cammino amministrativo, ho accolto con umana amarezza e politica perplessità il contenuto del tuo ultimo, più recente decreto, datato 20 Gennaio 2022, con il quale hai inteso rimodulare l’assegnazione delle deleghe di Giunta, privandomi di tre importanti deleghe rispetto al cui esercizio, peraltro, in precedenza mai alcuna obiezione di merito era stata sollevata”. Per la Carbone si è trattato di un “fulmine a ciel sereno” e ancora “un atto certo legittimo ma alquanto discutibile, dal momento che esso si caratterizza come individuazione nella sottoscritta di un capro espiatorio per responsabilità politiche che – se davvero fossero esistenti – sarebbero da ritenersi non esclusive, con ciò portando a ben altro tipo di considerazioni e conclusioni, con un coraggio che – ritengo – è sin qui mancato, con grave pregiudizio per le sorti della città e per il cammino della stessa maggioranza”. Un gesto, conclude la Carbone, “ispirato dalla necessità di tutelare fino in fondo il mandato ricevuto, con l’auspicio che questo mio passo valga anche ad aprire, con la serenità ed al tempo stesso la franchezza di cui c’è bisogno, una discussione ed un dibattito ormai non più rinviabili”.

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