Gimbe, nel 2022 ha rinunciato alle cure il 7,2% dei calabresi

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In Calabria la spesa annuale delle famiglie per la salute, nel 2022, è stata di 899,04 euro con un -15,3% rispetto al 2021 quando era pari a 1.060,92 euro.
La percentuale delle famiglie che ha rinunciato alle prestazioni sanitarie nel 2022 è stata del 7,2% contro una media italiana del 7%.
E’ il dato che emerge da un’analisi della Fondazione Gimbe che misura le dimensioni dell’impatto della spesa sanitaria out-of-pocket, ovvero quella sostenuta direttamente dalle famiglie, sui bilanci familiari.
In dettaglio l’analisi si concentra su spesa sanitaria out-of-pocket, impatto della spesa per la salute sulle famiglie, limitazione delle spese per la salute, indisponibilità economiche temporanee delle spese per la salute, rinunce a prestazioni sanitarie e povertà assoluta.
Nel 2022, è scritto in una nota, “il 16,7% delle famiglie italiane dichiarano di avere limitato la spesa per visite mediche e accertamenti periodici preventivi in quantità e/o qualità. Se il Nord-Est (10,6%), il Nord-Ovest (12,8%) e il Centro (14,6%) si trovano sotto la media nazionale, tutto il Mezzogiorno si colloca al di sopra: di poco le Isole (18,5%), di oltre 10 punti percentuali il Sud (28,7%), in pratica più di 1 famiglia su 4”. Inoltre, il 4,2% delle famiglie italiane ha dichiarato di non disporre di soldi in alcuni periodi dell’anno per far fronte a spese relative alle malattie. Sono al di sotto della media nazionale il Nord-Est (2%), il Centro (3,1%) e il Nord-Ovest (3,2%), mentre il Mezzogiorno si colloca al di sopra della media nazionale: rispettivamente le Isole al 5,3% e il Sud all’8%, un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale.
L’incidenza della povertà assoluta per le famiglie in Italia – ovvero il rapporto tra le famiglie con spesa sotto la soglia di povertà e il totale delle famiglie residenti – è salita, secondo l’analisi Gimbe, dal 7,7% (2021) al 8,3% (2022), ovvero quasi 2,1 milioni di famiglie. Il Nord-Est ha registrato l’incremento più significativo, passando dal 7,1% al 7,9%, seguito dal Sud con un aumento dal 10,5% all’11,2% e dalle Isole con un incremento dal 9,2% al 9,8%. Anche se il Nord-Ovest e il Centro hanno registrato un aumento più contenuto (0,4%), il fenomeno della povertà assoluta è diffuso su tutto il territorio nazionale.(ANSA)

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