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Maggio,8,2024

FUMETTI: I 60 ANNI DI MAFALDA, LA BAMBINA CHE ODIA LA GUERRA

Mafalda, la bambina concepita dal disegnatore argentino Joaquín Lavado, Quino, come
impertinente, ribelle, ma anche critica ed intelligente che odiava la minestra, ma soprattutto le ingiustizie e la guerra, ha compiuto oggi 60 anni. Figlio d’arte, anche il papà era disegnatore di fumetti, Quino creò Mafalda il 15 marzo 1962 con l’obiettivo di accompagnare il lancio di una linea di elettrodomestici dell’industria Siam Di Tella che, però non vide mai la luce. I primi anni furono difficili, ma dopo la pubblicazione in un
settimanale, e poi nel quotidiano El Mundo, la bambina rotondetta, dai folti capelli neri addomesticati da un inseparabile fiocco rosso, spiccò definitivamente il volo. Da potenziale strumento di promozione commerciale, Mafalda – accompagnata da Susanita, Felipe e Manolito – finisce in poco tempo per diventare il simbolo di tutti coloro che vogliono un
mondo più giusto e che mettono in discussione il potere del denaro.  In più, nata in Argentina, la sua voce e il suo spirito polemico si è proposto con il tempo come espressione di un’identità molto più ampia, globale, pubblicata in 26 lingue. Oltre che in quasi tutta l’America latina, le strisce di Quino sono state pubblicate rapidamente in Italia, Spagna
(durante la dittatura franchista con l’avvertenza ‘per adulti’ in copertina), Francia, Germania, Danimarca, Portogallo, Svezia, Finlandia e Grecia. Tutto questo generò numerosi riconoscimenti internazionali, come il Premio Principe de Asturias per la Comunicazione e gli
Studi umanistici (2014), la Palma d’Oro al Festival internazionale dell’umorismo di Bordighera (1978), il Premio Disegnatore Internazionale dell’Anno (Canada, 1982), quello di caricatura La Catrina a Guadalajara, in Messico (2003) e il Premio argentino Konex alla carriera. Sensibile alle vicende politiche e sociali che lo circondavano, Quino, in una intervista all’ANSA alla fine di agosto 1998, non esitò a dichiarare che “‘Se Mafalda fosse
vissuta durante gli anni della dittatura sarebbe forse stata un ‘desaparecido’ in più”, per il semplice fatto che “aveva un cervello critico”.

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