Convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto il tavolo sulla vertenza Abramo Customar Care. Al confronto non c’erano solo le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria, ma anche alcuni rappresentanti delle istituzioni dei territori coinvolti nella vicenda, oltre al Ministero del Lavoro. “Come era prevedibile – hanno sottolineato i sindacati – l’incontro è stato interlocutorio ed è servito a focalizzare l’attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti sugli obiettivi che un tavolo istituzionale come questo si prefiggeva”. Pare che i Ministeri abbiano espresso la volontà di attenzionare la vertenza nel rispetto delle prerogative che sono proprie all’istituzione in termini di vigilanza e rispetto delle regole che caratterizzano le procedure. I rappresentanti dell’azienda hanno chiarito che i crediti vantati dai dipendenti saranno onorati. Mentre sulla procedura del concordato, i vertici della Abramo CC hanno sottolineato di voler attendere il pronunciamento del tribunale che in un paio di settimane dovrebbe dire se il piano è ammissibile oppure no. L’ azienda ha confermato anche la decisione di voler vendere. Dal canto loro i sindacati hanno chiesto celerità nelle decisioni da prendere. I contratti di alcune commesse stanno per scadere e potrebbero causare problemi per l’operazione di acquisizione da parte dei soggetti interessati. La crisi della Abramo Customer Care non è stata causata dalla pandemia. Semmai quest’ultima l’ha acuita. I lavoratori e le lavoratrici hanno dimostrato tutta la loro responsabilità e professionalità in vent’anni di attività. Caratteristiche che oggi continuano a rappresentare delle garanzie in termini di know-how per i committenti ed inevitabilmente per le società interessate al fitto ed alla successiva acquisizione. L’incontro si è chiuso con l’impegno da parte del Ministero di convocare un nuovo tavolo nel momento in cui il Tribunale di Roma avrà ufficializzato il suo orientamento relativo alla procedura di concordato.