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Maggio,8,2024

Aveva 4 anni e il 12 luglio era annegato, arrestati i presunti scafisti

Sono stati arrestati dalla Polizia 2 presunti scafisti dell’imbarcazione di migranti che il 12 luglio scorso si è ribaltata al largo di Lampedusa provocando alcuni dispersi e la morte di un bambino di 4 anni. Il gruppo era stato soccorso dalla nave Dattilo della Guardia costiera mentre era in viaggio per trasportare 500 migranti dall’hotspot di Lampedusa a Reggio Calabria ma per il piccolo, in viaggio con la madre, non c’era stato niente da fare. I due indagati avrebbero agito servendosi di una rete più ampia, in sinergia con altri soggetti, che operano sulle coste tunisine e su quelle italiane, incaricati di sovrintendere alle fasi dell’organizzazione della partenza e dell’arrivo. E’ questo l’impianto accusatorio vergato dal gip Irene Giani nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I due sono cittadini della Sierra Leone, Mohamed Jor Ginho Cissay di 20 anni e Joseph Konteh di 19, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza dello stesso reato. Ritenuti gli scafisti che hanno condotto l’imbarcazione partita da Sfax, in Tunisia, il natante il 12 luglio scorso si è ribaltato al largo di Lampedusa provocando la morte del bimbo e la scomparsa di altre 7 persone, 3 adulti ed altri 4 minori. I due sono stati riconosciuti dai migranti superstiti che hanno ricostruito i momenti in cui il barchino si è capovolto. L’imbarcazione, per dimensioni e caratteristiche strutturali, era assolutamente inadeguata ad affrontare il tragitto con a bordo una 50ina di persone. Una circostanza che ha esposto i passeggeri a pericolo concreto per la loro vita. Intanto la nave “Cassiopea”, proveniente da Lampedusa, ha sbarcato a Reggio Calabria 500 migranti. In 250 sono stati trasferiti nella palestra della scuola media del rione Gallico, mentre il resto del gruppo è stato avviato in altri centri di accoglienza secondo il programma previsto dal ministero dell’Interno.

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