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Maggio,11,2024

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE, CHI NE HA DIRITTO?

Da oggi si inaugura ufficialmente la riforma dell’assegno unico universale, una misura che entro l’inizio del prossimo anno metterà ordine nella giungla di aiuti e incentivi rivolti alle famiglie con figli e che finalmente copre categorie fino ad oggi escluse dagli assegni familiari. Nei prossimi sei mesi l’assegno unico sarà compatibile con tutte le altre misure di sostegno già esistenti: dal bonus bebè alle detrazioni fiscali per i figli a carico; unico escluso è l’Anf, l’assegno al nucleo familiare. Dal 1 gennaio 2022 l’assegno unico ingloberà tutto. Spetterà alle famiglie con figli di età compresa tra 0 e 18 anni. Gli assegni al nucleo familiare già in vigore continueranno a essere corrisposti con una lieve maggiorazione. L’Inps ha pubblicato sul suo sito web l’elenco dei destinatari: * lavoratori autonomi; * disoccupati; * coltivatori diretti, coloni e mezzadri; * titolari di pensione da lavoro autonomo; * nuclei a cui mancano alcuni requisiti per godere dell’anf. Naturalmente i beneficiari devono pagare le tasse in Italia ed esservi residenti da almeno 2 anni; essere cittadini italiani o di un Paese dell’ Ue oppure essere titolari di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca ed essere in possesso di un Isee inferiore a 50 mila euro annui. La domanda può essere fatta a partire da oggi e fino al 31 dicembre 2021. Basta inserire codice fiscale dei figli e l’Iban su cui accreditare le somme, oltre ad avere un Isee corrente (che non deve però essere allegato). L’importo dell’assegno per ciascun figlio minore varia in base al numero dei figli e dalle soglie Isee. Si va dai 167 euro e 50 centesimi per ciascun figlio con un Isee fino a 7 mila euro; a 30 euro con Isee fino a 50 mila euro. Per le famiglie con 3 o più figli gli importi sono maggiorati del 30%. Del 50% se si hanno figli con disabilità. In base alla simulazione condotta dall’Istat l’importo medio dell’assegno sarebbe di 962 euro. Il pagamento avviene con accredito su conto corrente, bonifico domiciliato, carta di pagamento con Iban, libretto postale.

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