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Maggio,2,2024

Sanità: CGIL FP, CISL FPS e UIL FPL sollecitano la Regione Calabria all’immediata applicazione del nuovo CCNL

Le Organizzazioni Sindacali della Funzione Pubblica, si sono riunite per fare il punto sulle problematiche irrisolte che riguardano i lavoratori della Sanità calabrese.

Un grande obiettivo è stato raggiunto con la sottoscrizione definitiva, dello scorso 02 Novembre, del nuovo Contratto Sanità 2019-2021, tra le Federazioni e le Confederazioni Sindacali rappresentative e l’ARAN.

CGIL FP CISL FPS e UIL FPL ritengono di non abbassare la guardia rispetto alle stagioni contrattuali visto che la sottoscrizione arriva con il contratto già scaduto da oltre un anno. Le stesse fanno rilevare e puntano l’indice contro il governo che nonostante un anno di ritardo ancora non sono state individuate le risorse per una proposta di piattaforma innovativa che miri a rendere più funzionale l’organizzazione del lavoro delle strutture sanitarie.

FP CGIL, CISL FP e UIL FPL Calabria a tal proposito, considerati i ritardi e la lentezza burocratica che notoriamente alberga nelle stanze delle aziende sanitarie e dei vari enti che si occupano di sanità, colgono l’occasione per sollecitare la struttura dipartimentale della Regione Calabria, all’immediato pagamento degli arretrati e la messa a regime degli aumenti contrattuali, così come previsto dal nuovo CCNL 2019-2021.

Altro punto di discussione riguarda la corresponsione del premio Covid, in quanto risulta paradossale che ancora oggi non si riesca a trovare una soluzione definitiva al riconoscimento degli sforzi profusi durante la pandemia del personale sanitario, compresi i medici convenzionati del 118 tra i primi in trincea. Inoltre sono tante le comunicazioni che arrivano al sindacato in cui si esprimono tutte le difficoltà da parte delle aziende sanitarie per l’applicazione dell’accordo regionale del 6 luglio 2020 che regolamenta la distribuzione delle risorse.

Le organizzazioni sollecitano le istituzioni regionali al rispetto degli impegni assunti, poiché ritardo e procrastinazione non possono essere più consentiti, in quanto ne vale la dignità dei lavoratori che sono tenuti a garantire i servizi fondamentali per la comunità calabrese.

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