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Crotone
Maggio,18,2024

OPERAZIONE DEEP, CONTROLLI AMBIENTALI DEI CARABINIERI SUL TIRRENO

L’hanno chiamata operazione Deep, un intervento in materia ambientale dei carabinieri per capire dove e soprattutto quanto è inquinato il mare calabrese. Arriva la nuova stagione e bisogna capire da cosa dipendono le tante chiazze gialle che affiorano sulle spiagge calabresi. L’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale colloca la Calabria tra le ultime regioni per produzione e trattamento di fanghi provenienti da acque reflue urbane, rapportata alla popolazione residente. L’operazione ha impegnato anche il personale dell’Arpacal e la Stazione Zoologica Anton Dohrm. 300 i militari impiegati, con 115 automezzi e 1 elicottero, in un’area che ha interessato la fascia medio-costiera tirrenica, 208 km a cavallo di tre province. Controllati 58 siti di depurazione, 15 pompe di sollevamento, aree palustri e canali di scolo in prossimità della costa. Grazie al supporto tecnico dell’ARPACAL e della Stazione zoologica sono state campionate le acque reflue. Lo Squadrone Eliportato ha perlustrato dall’alto il fiume Savuto e i torrenti Bagni, Randace e Turrina fino alle sorgenti. 13 persone sono state denunciate, 5 siti tra impianti di depurazione, vasche di contenimento fanghi e attività produttive inquinanti sono stati sequestrati. In 22 siti sono stati riscontrati illeciti penali e irregolarità ammnistrative. Elevate multe per 500 mila euro. L’intervento di mercoledì è il primo condotto in ambito regionale, ma è solo l’inizio di una strategia di protezione ambientale che vedrà impegnati i Carabinieri di Calabria anche nei prossimi mesi e che interesserà gradualmente tutti i tratti costieri della regione.

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