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Maggio,19,2024

L’INCANTASTORIE, IN MEMORIA DI DANILO MONTENEGRO A UN ANNO DALLA MORTE

Era un incantatore Danilo Montenegro. E in Sila, la sua amata montagna verde, hanno ricordato la sua arte nel primo anniversario della sua scomparsa. Se lo è portato via il Covid. L’idea è venuta alla Proloco di San Giovanni in Fiore. La famiglia del cantastorie ha sposato l’iniziativa e messo a disposizione foto e video, materiale utile per raccontare stavolta proprio Danilo Montenegro e la sua attività artistica. Hanno collaborato anche i padri cappuccini. Il salone sede dell’evento è il loro. Coinvolti anche gli attori Salvatore Audia e Maria Teresa Guzzo, non solo colleghi ma anche, forse soprattutto, amici di Danilo. E poi il ricordo più intenso, quello del compare di Danilo: Franchino Oliverio, amministratore delle edizioni Pubblisfera. Un artista a tutto campo: dalla musica di ricerca popolare alla pittura alla scultura. Minimalismo e astrattismo lo hanno reso uno dei personaggi fra i più apprezzati in Calabria. L’immigrazione, lo sfruttamento della classe operaia, quello dei braccianti dai latifondisti che gestivano la vita e la morte della periferia meridionale dell’impero. Non ultimo il tema dell’accoglienza dei migranti. Danilo Montenegro era sempre alla ricerca delle più profonde vibrazioni dell’animo umano. L’Incantastorie, dolce con le parole, ruvido nei battenti, poetico nelle melodie. Quasi pronto un libro di suo pugno. Il virus se lo è portato via un anno fa. Sarà anche quello un momento sincero in memoria del cantante incantatore, il cantastorie, l’incantastorie.

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