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Maggio,3,2024

LE IMPRESE ARTIGIANE RIPARTONO, MA PESA LA MANCANZA DI FINANZIAMENTI

Dal legno ai mobili, dalla ceramica alla metallurgia e naturalmente l’alimentare. Settori in cui è diffusa la presenza di micro e piccole imprese artigianali. In Calabria se ne contano 10.851, e rappresentano l’83% del manifatturiero regionale. Buone notizie dallo studio dell’Osservatorio MPI di Confartigianato. In 13 settori la produzione torna sopra i livelli pre-covid. Tra i fattori di traino la domanda di prodotti per l’edilizia, stimolata dal superbonus, anche se sta pesando la crescita dei costi delle materie prime, coi prezzi saliti ai massimi storici. I settori che invece restano ancora in difficoltà sono il settore moda, che vale l’8% del manifatturiero; i servizi, in cui operano la metà delle imprese calabresi; i trasporti, la ristorazione, agenzie di viaggio, tour operator, oltre al turismo (che da noi ha registrato un calo di presenze del 50% nel 2020 rispetto all’anno prima). Il rischio operativo è alto per le imprese calabresi, che lamentano poca liquidità e difficoltà a trovare finanziamenti. Infatti, Confartigianato ricorda che un’impresa su 4 non ha richiesto prestiti assistiti da garanzia pubblica per la difficoltà nell’accesso alle misure. Senza dimenticare il costo eccessivo del credito: in Calabria si registra il più alto tasso di interesse bancario attivo alle piccole imprese: 9,38%. Molti anche i settori esposti alla concorrenza sleale del sommerso: costruzioni, autoriparazione, produzione di beni, somministrazione di servizi alla persona, trasporti, alloggio, ristorazione e pasticceria, anche se nessuna professione può dirsi immune dagli attacchi dell’irregolarità aziendale. Una situazione in lieve ripresa, ma Confartigianato non è tranquilla. Occorre sostenere il lavoro regolare e in sicurezza.

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