“L’ultimo anno è stato segnato, ancora una volta, dal fenomeno pandemico e dalle ulteriori criticità verificatesi nel corpo della magistratura, nazionale e distrettuale. Su tale ultimo aspetto l’onda lunga della crisi continua a disegnare uno scenario di incertezza nell’opinione pubblica, presso la quale l’indice di fiducia in noi magistrati è ridotto al minimo storico, al 30%». Il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, dà i primi tratti di uno scenario complicato. “Il contesto – secondo Introcaso – delinea non solo una questione morale ma una questione di democrazia che in troppi, prima di tutto i magistrati, vogliono mettere superficialmente in secondo piano”. Per il presidente di Catanzaro bisogna intervenire con la modifica della legge elettorale del Csm. I magistrati italiani, secondo fonti del Consiglio d’Europa, sono i tra i più produttivi dei 46 Paesi esaminati. E quelli del Distretto di Catanzaro sono a loro volta tra i primi d’Italia quanto a produttività. Si è detto orgoglioso Introcaso, che per l’ultima volta ha relazionato. “Concludo – ha detto – con la solita formula, con il sollievo della mia ultima volta dopo un percorso di 43 anni di toga.
