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Maggio,4,2024

VACCINI, SPIRLÌ: IN CALABRIA COPRIREMO I RICHIAMI

“Nella sciagura, probabilmente la Calabria ancora una volta è stata benedetta da Dio perché quanto meno copriremo totalmente quelli che hanno avuto la prima dose e avranno sicuramente la seconda dose”. A dirlo è stato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, a margine di una conferenza stampa a Catanzaro, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sui ritardi della Calabria nella campagna vaccinale. “Noi – ha esordito Spirli’ – abbiamo avuto un rallentamento, perché quando sono arrivati i primi vaccini, il governo, mentre ci mandava le fiale per fare i primi vaccini, allo stesso tempo chiedeva al commissario ad acta e al presidente della Regione, che comunque doveva dare una sorta di intesa, di cambiare tutti i direttori generali dell’Asp e degli ospedali. Si sa che quando manca la testa, cioè chi deve organizzare, è chiaro che si crea un momento di sbandamento, ed è normale che nella prima settimana, nella quale c’erano gli uscenti ma non ancora gli entranti, c’è stato un rallentamento, ma poi ci sono stati luoghi in cui in tre giorni sono state vaccinate 1800 persone”. “La Calabria – ha sostenuto il presidente facente funzione della Giunta calabrese – deve recuperare quel periodo in cui non siamo arrivati per tempo. Però posso dire che, nonostante non sia bella la maglia nera, con quello che sta succedendo in questo momento con Pfizer Biontech che non solo non garantisce i tempi ma adesso non garantisce nemmeno le quantità, essere riusciti a tenere qualche fiala in più, nell’errore o nella lentezza, quello che vi pare, adesso sta tornando utile. Ci sono infatti – ha spiegato Spirli’ – Regioni che stanno avendo in questa fase grossissimi problemi a fare la seconda dose: allora, nella sciagura, probabilmente la Calabria ancora una volta è stata benedetta da Dio, perché quanto meno copriremo totalmente quelli che hanno avuto la prima dose e avranno sicuramente la seconda dose”. Spirli’ ha quindi concluso: “Speriamo che nelle prossime settimane, con dosi ridotte perché già ci hanno detto che delle 13mila che arriveranno ce ne manderanno 8mila, anche se non sappiamo quando, cominceremo a fare una a una, perché altrimenti tra 21 giorni potremmo non poter coprire quello che resterebbe scoperto in questa fase”.

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