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Crotone
Maggio,1,2024

TRUFFA SUL CARBURANTE, 7 ARRESTI. INTERDIZIONE PER TRE FUNZIONARI REGIONALI

di Antonio Capria

Undici misure cautelari personali ed un decreto di sequestro per equivalente di somme e beni per un valore di oltre 600 mila euro sono stati eseguiti dai carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Catanzaro e da quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione “Ghost Oil”, condotta con il supporto dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Catanzaro e Crotone. Ventuno complessivamente gli indagati. Sette persone sono finite agli arresti domiciliari, una è stata sottoposta all’obbligo di firma mentre tre persone sono destinatarie di una misura di interdizione temporanea dai pubblici uffici. Gli indagati, destinatari del provvedimento emesso dal gip di Catanzaro Paola Ciriaco su richiesta della Procura distrettuale diretta dal procuratore Nicola Gratteri, sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, e dei delitti di falso e di accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria. Il decreto di sequestro è stato adottato nei confronti di una società di Cirò Marina, la Kremissa Carburanti, attiva nella distribuzione di carburanti e la sospensione della relativa autorizzazione. L’ipotesi è che i membri di un’organizzazione operante nella provincia di Crotone – attraverso la fattiva collaborazione di tre funzionari regionali – attestando con false dichiarazioni il possesso dei previsti requisiti di legge (quali la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, ed il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e coltivazione delle stesse), abbiano ottenuto indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, che è stato successivamente immesso sul mercato nero a prezzo chiaramente concorrenziale (circa la metà del prezzo standard), per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura, in particolare per essere utilizzato per i motori “da strada”. Tra i terreni falsamente dichiarati come destinati a coltivazioni agricole per ottenere indebitamente carburante a prezzi agevolati ci sarebbero anche l’area dell’aeroporto Sant’Anna di Crotone e la spiaggia di Isola Capo Rizzuto. Il dato è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Catanzaro, guidati dal tenente colonnello Gerardo Lardieri, che hanno passato al setaccio le particelle catastali indicate nelle istanze dagli indagati. Ad essere indicati come coltivati dalle aziende agricole anche terreni di ignari privati, ma terreni intestati all’Azienda di Stato per le Foreste demaniali, alla Regione Calabria e a vari Comuni. Per ottenere l’assegnazione di carburante agricolo agevolato, alcuni indagati non esitavano ad attestare fittiziamente il possesso di macchine agricole. Ad alcuni indagati, coinvolti nel blitz scattato questa mattina per l’esecuzione di 11 misure cautelari, viene anche contestato l’accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria per gestire le pratiche di erogazione dei carburanti agevolati. Il gasolio agricolo, secondo gli inquirenti, veniva consegnato fittiziamente, procurando così agli indagati una ingentissima provvista di gasolio.

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