Ci sono sviluppi nell’indagine Aspromonte emiliano diretta dal pm della Dda di Bologna Roberto Ceroni, con il coordinamento della Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che lo scorso 30 maggio aveva portato all’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di “oltre 40 immobili e terreni (di cui 29 in Emilia Romagna e 13 in Calabria), 14 autoveicoli e motocicli, 44 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro”. La Guardia di finanza bolognese ha eseguito una misura cautelare personale disposta dal gip di Bologna Sandro Pecorella nei confronti di un albanese residente in provincia di Parma e “contiguo a un’associazione per delinquere dedita al traffico internazionale di droga”. In particolare, spiegano i finanzieri, “le analisi delle chat criptate hanno permesso di delineare il ruolo dell’indagato, che in più occasioni è risultato accanto ai principali promotori dell’associazione, prestandosi a consegnare ingenti quantità di cocaina”. Successive attività investigative hanno poi portato all’arresto in Paraguay di due calabresi. I due, già residenti all’estero, “erano riusciti, a maggio, a sottrarsi alla cattura”, e grazie alla collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale di polizia sono stati rintracciati, arrestati ed espulsi dal Paraguay in Spagna, in attesa di estradizione. I due sarebbero uomini di fiducia di Giuseppe Romeo Maluferru, ai vertici della ‘ndrina Staccu di San Luca, latitante in Spagna dal 2018 e arrestato nel marzo 2021. Sarebbero stati scelti per gestire l’intera rete dei contatti del narcotraffico per conto dell’organizzazione”.