La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini sull’inchiesta che vede indagate 11 persone e tre società per presunti illeciti legati al ciclo di trasformazione dei rifiuti non pericolosi effettuato all’interno di un impianto di recupero nella provincia di Vibo Valentia ed in altri. Tra gli indagati figurano l’imprenditore Eugenio Guarascio, consigliere comunale a Lamezia e patron del Cosenza Calcio, e sua sorella Ortensia, direttrice amministrativa della società “Ecologia Oggi”. Con loro anche un funzionario del dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Gianfranco Comito, e due dipendenti dell’Arpacal di Vibo, Franco Dario Giuliano e Nicola Anselmo Ocello. Una delle aziende coinvolte, avrebbe dovuto produrre ammendànte compostato misto ma non avrebbe rispettato la procedura prevista all’interno dell’autorizzazione integrata ambientale. In tal modo, secondo le indagini, avrebbe generato un prodotto che non aveva perso la qualifica di rifiuto, contente plastiche, vetri e metalli, anche pesanti come il cromo esavalente ed andando ad inquinare i terreni agricoli ove lo stesso veniva sparso.





