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Maggio,13,2024

SCUOLA, SINDACATI: REVOCARE ORDINANZA SPIRLÌ SU DID

La revoca dell’ordinanza del presidente ff della Regione Nino Spirlì che prevede la possibilità per le famiglie di ricorrere alla didattica a distanza anche adesso che le scuole superiori hanno riaperto, viene chiesta dai sindacati scuola di Cgil, Cisl e Uil, da Snals e Gilda. I sindacati, riferiscono in una nota, ieri sera hanno avuto un incontro in videoconferenza, “più volte sollecitato”, con Spirli, i Prefetti delle cinque province calabresi, l’Assessore ai trasporti, il Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e l’ l’USR Calabria. “L’esigenza dell’incontro – è scritto nella nota – è stata rimarcata dalle organizzazioni sindacali in più occasioni e riconosciuta da tutti. Abbiamo rivendicato con forza la nostra presenza che è servita a far sì che le parti si assumessero l’impegno affinché la riunione non sia un episodio isolato ma l’inizio di un auspicabile sistematico confronto che finora è mancato. Rispetto ai contenuti dell’ordinanza regionale del primo febbraio, le organizzazioni ritengono innegabile l’intento ma discutibile la soluzione; è stata infatti scaricata interamente sulla scuola e sugli studenti. Per tale motivo le organizzazioni sindacali, unitariamente, mantengono fermo il principio esposto nel comunicato unitario che sostanzialmente chiede la revoca dell’ordinanza in quanto: non aiuta le famiglie perché riconosce loro una facoltà, far frequentare o meno le lezioni in presenza ai propri figli, che sconvolge l’organizzazione didattica e nel contempo assegna loro una decisione che rende ancora più precaria e indeterminata la frequenza scolastica e il ruolo delle stesse Istituzioni scolastiche a cui la Costituzione riconosce autonomia organizzativa e didattica; toglie credibilità a quanto deliberato, nell’ambito dei disposti normativi nazionali vigenti, a quanto espresso nei rapporti dell’Istituto di sanità, nelle linee guida e nei numerosi protocolli emanati dalle autorità competenti, e anche dalle singole scuole, frutto di analisi e di studio durante tutto il periodo della pandemia. Gli organi di governo di ogni singola scuola, composti da dirigenti, genitori, alunni e docenti, in questo ultimo mese hanno sempre lavorato con grande senso di responsabilità e rispetto per il ruolo che la scuola è chiamata a svolgere, predisponendo, per la loro parte, le condizioni per un rientro in presenza e in sicurezza. Toglie credibilità al lavoro fatto dai prefetti che congiuntamente all’amministrazione scolastica hanno incessantemente lavorato per trovare le soluzioni più idonee per non interrompere ulteriormente il servizio scolastico in presenza all’unanimità riconosciuto dagli esperti, dal personale della scuola, dagli alunni stessi il vero percorso da realizzare”.

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