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Settembre,8,2024

Sanità, Sud bocciato: nessuna regione nei primi 10 posti

Partendo dal monitoraggio annuale del ministero della Salute sui LEA – che attesta l’erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire ai cittadini gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket – la Fondazione GIMBE, analizzando il decennio dal 2010 al 2020, evidenzia che in testa alla classifica si posiziona l’Emilia-Romagna con il 93,4% di adempimento, in coda la Sardegna con il 56,3%. Tra le prime 10 Regioni anche Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia, Umbria, Marche, Liguria, Friuli Venezia-Giulia e la Provincia autonoma di Trento. Agli ultimi 6 posti, oltre alla Sardegna, la Provincia autonoma di Bolzano, Campania, Valle d’Aosta, Puglia. La Calabria è quart’ultima con il 59,9% degli adempimenti. Nella prima metà della classifica si posizionano dunque solo due Regioni del centro (Umbria e Marche) e nessuna Regione del sud, a riprova dell’esistenza di una “questione meridionale” in sanità. In questi dieci anni, mediamente, un quarto delle risorse è andato perduto, nel senso che non hanno prodotto servizi per i cittadini. Le Regioni inadempienti sono sottoposte ai Piani di rientro, strumento che prevede uno specifico affiancamento da parte del Ministero della Salute che può sfociare sino al commissariamento della Regione, come è avvenuto per la Calabria, commissariata dal 2009. Dal 1^ gennaio 2020 la Griglia LEA è stata sostituita dal Nuovo Sistema di Garanzia (che si chiama NSG). L’NSG considera adempienti le Regioni che raggiungono la sufficienza su prevenzione, distretto e ospedale. 6 Regioni risultano inadempienti: la Calabria non raggiunge il punteggio minimo in nessuna delle tre aree. “Senza una nuova stagione di collaborazione tra Governo e Regioni e un radicale cambio di rotta per monitorare l’erogazione dei LEA – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – diseguaglianze regionali e mobilità sanitaria continueranno a farla da padrone e il CAP di residenza delle persone condizionerà il diritto alla tutela della salute”.

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