RICHARD GERE AL MGFF: NON FARÒ REGIE, PRIORITÀ AI MIEI FIGLI

“Impegnarmi in un progetto come la regia che assorbe tantissimo tempo e tantissima energia è una scelta che per il momento non ho fatto e non faccio perché preferisco occuparmi dei miei figli”. Lo ha detto Richard Gere, ospite del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione Calabria. Rispondendo a un giornalista che gli ha chiesto se ha intenzione di dedicarsi un giorno alla regia, Richard Gere ha osservato: “Devo dire che da un certo punto di vista so di essere un rompiballe con i registi perché so troppe cose, però sono sempre stato molto, molto fortunato perché ho sempre lavorato in grande collaborazione con i registi”. “Tutto quello che ho realizzato – ha proseguito la star del cinema americano – sono state delle collaborazioni anche perché poi il regista non è figura che sta sopra al di sopra di tutti e detta ed è intoccabile, è sempre stato un lavoro di collaborazione e tutte le esperienze finiscono di mescolarsi, non ho sentito questa esigenza, questo non significa che non capiterà mai ma sono soddisfatto e contento di quello che ho fatto finora. A parte qualche film che non avrei voluto fare perché non c’è stato il giusto rapporto con registi, nella stragrande maggioranza dei casi invece sono soddisfatto di come ho lavorato e di quello che ho fatto. Peraltro, avendo quattro figli, ho deciso di dedicare molto tempo e molte energie a loro: impegnarmi in un progetto come la regia che assorbe tantissimo tempo e tantissima energia e magari ti allontana un anno e mezzo da loro è una scelta che – ha concluso spiegato – per il momento non ho fatto e non faccio perché preferisco occuparmi di loro”. Spazio anche alla religione. “Ci sono 8 miliardi di persone sulla terra, credo che ci dovrebbero essere 8 miliardi di religioni, non mi aspetto che nessuno diventi buddista, quello che desidero e che mi aspetto e’ che ciascuno sia felice e possa raggiungere la felicità a proprio modo, seguendo la propria strada. C’è una preghiera – ha sostenuto l’attore americano – che mi ripeto spesso: creare una connessione e un collegamento con tutte le religioni perché tutti quanti noi abbiamo vissuto vite infinite, abbiamo vissuto e seguito e varie religioni. E questo andare verso la liberazione, andare verso l’amore, andare verso la connessione il collegamento con l’universo è fondamentale, è fondamentale questo senso di appartenenza e questo senso di responsabilità”. “Quello che conta – ha concluso Richard Gere – è la motivazione, non il percorso che si segue”.