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Crotone
Aprile,18,2024

Prestazione grigia per il Crotone che contro il Potenza colleziona il secondo pari di fila

E dodici. Tanti i punti che il Crotone ha dilapidato contro squadre di media o bassa classifica. E anche quelli lasciati per strada allo Scida contro il Potenza hanno il loro peso specifico. Ora non vogliamo dire che su dodici ne avresti avuti altrettanti ma forse la metà sì e se si aggiungono ai meno otto… ecco che il Crotone era in piena corsa promozione. Dopo il nulla di fatto casalingo contro i lucani (secondo pareggio interno e primo 0-0 della stagione) che arriva dopo il pareggio col Monterosi, il Crotone rimane alla stessa distanza dal Catanzaro, ovvero meno otto dai giallorossi che tradotto in parole semplici vuol dire ‘fuori dalla corsa per il primo posto’. Per tutti ma tranne per uno ovvero il tecnico Franco Lerda. Che continua a sottolineare che la sua squadra è in piena corsa per il primato e allo stesso tempo però conta le giornate che mancano. In conferenza stampa sabato prima della gara col Potenza era arci sicuro del suo Crotone in piena corsa a meno 15 gare. Dopo il pareggio col Potenza ancora arci sicuro per la corsa al primato ma a meno 14. La gara? Complicata e scorbutica. Quelle partite che per risolverle hai bisogno di due elementi indispensabili, ovvero qualità e lucidità. E in questa gara non si è visto niente di tutto ciò. Il Potenza bene organizzato con una difesa ben munita, un centrocampo corposo con gli esterni nella doppia veste anche di difensori hanno dato filo da torcere ai rossoblù che sono partiti bene con un paio di palle gol risolte dal portiere ospite. Poi poco alla volta il Crotone ha perso smalto e lucidità, lasciato qualche spazio di troppo e in uno di questi si è infilato Murano sul quale Golemic entra fallosamente inducendo l’arbitro a sventolare il primo dei 4 cartellini rossi della giornata (due in campo e due in panchina). Nel secondo tempo dopo 2 minuti parita numerica per il rosso a Matino ma poi niente di più. Si diceva qualità e lucidità che sono mancati nei calciatori più rappresentativi. Non bene Petriccione fumoso e pasticcione, anche Chiricò che spesso si è intestardito nel numero della casa ma Raffaele gli raddoppiava sempre la marcatura, sbiadito D’Ursi, inconsistente Awua, da compitino Carraro, poco incisivo Vitale, un po’ meglio Tribuzzi ma per il resto un Crotone grigio come il cielo che c’era sopra lo stadio Ezio Scida. Che alla fine ha tremato per un tocco di Bove col braccio nel cuore dell’area e che l’arbitro ha giudicato involontario.

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