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Aprile,28,2024

Pedopornografia, indagini in tutta Italia, un arresto in Calabria

Facevano parte di una rete di utenti le 12 persone indagate dalla Polizia che sono state accusate di reati legati alla pedopornografia con scambio di relativo materiale. Il traffico intercettato dalle forze dell’ordine avveniva attraverso una nota piattaforma di messaggistica che garantisce l’anonimato. Gli uomini della polizia postale di Torino hanno effettuato 12 perquisizioni a carico di altrettanti soggetti, di cui 4 non ancora maggiorenni, che dovranno rispondere di detenzione e diffusione di contenuti pedopornografici. Tre sono stati arrestati in Campania, Calabria e Lombardia. Sequestrati migliaia di file. L’indagine, diretta dalla Procura di Torino – Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici e coordinata dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ha interessato tutto il territorio nazionale, coinvolgendo altri uffici della specialità in Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto. L’investigazione è nata da un’attività sotto copertura svolta nell’ambito del contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete. Agenti sotto copertura sono entrati in contatto con gli utenti che, apertamente, sulla chat di gruppo, dichiaravano di possedere o pubblicavano materiale pedopornografico, proponendo di scambiarlo con altri internauti. Le tracce informatiche hanno permesso di individuare partecipanti della chat e l’amministratore di un canale dove reperire materiale particolare con una iscrizione e pagamento di 25 euro. L’uomo è stato arrestato in Calabria per commercio di materiale pedopornografico aggravato per aver utilizzato strumenti volti a impedirne l’identificazione. A suo carico, oltre numerosi supporti informatici, sono state sequestrate carte di debito/credito e un portafogli elettronico.

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