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Maggio,3,2024

OPEN FIBER, IN CALABRIA 90 MILIONI DI INVESTIMENTI E 85 MILA KM DI FIBRA

Novanta milioni di investimento complessivo, di cui 60 a carattere privato nelle città di Cosenza, Rende, Reggio Calabria e Catanzaro e 30 per il piano pubblico previsto nelle zone cosiddette a fallimento di mercato, cioè aree meno densamente popolate e dunque di ridotto interesse economico. Centotrentatremila unità immobiliari da raggiungere (ne sono state coperte già 101.700) e 85mila chilometri di fibra già posati. Sono i numeri dell’infrastruttura realizzata da Open Fiber, che punta a ridurre il divario digitale fornendo servizi di connettività a banda ultra larga in Calabria. “Si tratta di un progetto – ha spiegato Gianfranco Guerrera, regional manager Open Fiber in Calabria – di grande interesse per la società perché permetterà di navigare ad una velocità mai raggiunta prima, cioè con la fibra ottica che entrerà direttamente nelle case, nelle scuole, nelle aziende e negli uffici pubblici”. L’obiettivo da raggiungere a Cosenza era di 28mila unità immobiliari ed è già stato ampliato a 36mila, entro fine anno. “È un’opera infrastrutturale nuova – ha aggiunto Guerrera – che sovverte la concezione tradizionale della fibra e consente una vera rivoluzione digitale. Inoltre, noi utilizziamo gli impianti già presenti nella città, in modo da scavare meno e creare meno disagi al cittadino. Cosenza è stata cablata tutta e la maggior parte dei residenti non si é neanche accorta del lavoro che é stato effettuato”. “Open Fiber ha investito nella città di Cosenza – ha spiegato Marco Vigliatore, field manager a Cosenza e Rende di Open Fiber – oltre 12 milioni di euro per il cablaggio di 36mila unità immobiliari e 29mila chilometri di rete sono stati già posati. A Rende, invece, i lavori sono iniziati a settembre e sono state cablate già oltre 4mila unità immobiliari. L’investimento finale su Rende sarà di oltre 5 milioni di euro. Questo consente di migliorare la connessione su tutta l’area urbana, con un vantaggio notevole per il lavoro agile, la didattica a distanza e la telemedicina”.

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