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Crotone
Marzo,29,2025

Network Contacts, difendiamo occupazione e contratto, verso lo sciopero del 31 marzo a crotone

«La decisione di Network Contacts di avviare la procedura di licenziamento collettivo per 90 lavoratrici e lavoratori del sito di Crotone rappresenta un colpo durissimo per un territorio già profondamente segnato dalla crisi occupazionale e dalla mancanza di prospettive concrete. La notizia arriva a pochi giorni di distanza da un altro atto unilaterale e inaccettabile da parte dell’azienda: l’abbandono del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni, storicamente applicato nel settore, per aderire a un nuovo contratto collettivo firmato da un’associazione datoriale e da un sindacato poco rappresentativi nel settore». E’ quanto affermano Daniele Gualtieri, segretario generale CISL Magna Grecia, e Gianluca Bifano, segretario generale FISTel CISL Calabria, che proseguono: «Il cambio contrattuale è stato comunicato ai lavoratori esclusivamente per presa visione, senza alcun coinvolgimento o confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Una scelta imposta dall’alto, accompagnata da toni trionfalistici e dalla promessa di benefici per tutti. Nei fatti, però, il primo effetto concreto è l’avvio di una gravissima procedura di esubero».
La FISTel CISL Calabria e la CISL Magna Grecia condannano con fermezza il modo di operare di questa azienda, presente in Calabria da circa un anno.
«Assumere costantemente decisioni unilaterali che, anziché rendere l’azienda più competitiva, la indeboliscono, non può significare scaricare i costi sempre e solo sui lavoratori. Dietro ogni scelta ci sono persone, famiglie, vite reali. Servono ascolto, rispetto e responsabilità per restituire dignità al lavoro. Abbiamo già coinvolto i livelli nazionali della nostra organizzazione per aprire un confronto anche con Poste Italiane, committente diretto, che ha una responsabilità concreta su questa commessa, affidata da poco più di un anno», aggiungono Gualtieri e Bifano.
Lo sciopero del 31 marzo e il presidio davanti alla sede provinciale di Poste Italiane a Crotone rappresentano un passaggio fondamentale: «Servono mobilitazione e unità per respingere i licenziamenti, contrastare atteggiamenti inaccettabili e difendere un contratto nazionale che tutela la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore».

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