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Maggio,12,2024

‘NDRANGHETA, MANNA ACCUSATO DI SCAMBIO ELETTORALE

Scambio elettorale politico-mafioso. È l’accusa mossa dalla Dda di Catanzaro nei confronti di Marcello Manna, sindaco di Rende e presidente dell’Anci Calabria. Il gip distrettuale ha disposto gli arresti domiciliari per il primo cittadino. Esigenze cautelari, scrive nell’ordinanza, “desumibili dalle modalità del fatto (aver stretto un patto di scambio elettorale politico-mafioso con membri apicali della criminalità organizzata) e dalla personalità dell’indagato che, seppur incensurato, ha dimostrato predisposizione a delinquere scendendo a patti con membri di un’associazione mafiosa, in particolare col gruppo D’Ambrosio”. La Dda cita, a supporto della tesi, le dichiarazioni del pentito Adolfo Foggetti, che “costituiscono un ulteriore elemento a fondamento della sussistenza delle esigenze cautelari, evocando contatti duraturi nel tempo con la criminalità organizzata cosentina”. Le parole di Foggetti si riferiscono alla campagna elettorale per le Comunali di Rende del 2014. “Tutti gli appartenenti al clan federato Rango-Zingari e Lanzino-Ruà – afferma il collaboratore di giustizia – si sono mobilitati per fare la campagna elettorale all’avvocato Manna, ad eccezione di Maurizio Rango, il quale da me interpellato e richiesto sul punto ebbe a riferirmi che i suoi familiari e/o parenti residenti in Rende erano particolarmente legati a Principe”. Foggetti rievoca il sostegno, a suo dire, offerto al penalista e dice che sarebbe stato “ringraziato da Marcello Manna in persona per l’impegno elettorale profuso”.

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