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Novembre,15,2024

Missile su ospedale a Gaza, almeno 500 morti, si infiamma il Medio Oriente, per Israele si tratta di un lancio fallimentare della Jihad islamica

Un raid israeliano, nella serata di ieri, ha colpito un complesso ospedaliero a Gaza, provocando almeno 600 morti. Lo hanno affermato le autorità di Hamas che governano la Striscia, secondo quanto riferisce il Guardian. Si tratta – scrive il giornale britannico citando le autorità palestinesi della Striscia – dell’Al-Ahli Arabi Baptist Hospital al centro di Gaza City. Secondo Al Jazeera la maggior parte dei feriti sembrano essere donne e bambini. Nella struttura si erano rifugiate molte famiglie.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto per “Il massacro dell’ospedale’ a Gaza ed ha cancellato l’incontro previsto con Joe Biden ad Amman dopo l’attacco all’ospedale di Gaza, incontro che la Giordania ha cancellato.
Un dirigente di Hamas ha detto a NBC News che il gruppo è disposto a rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi civili – stranieri e israeliani – se Israele interromperà i suoi attacchi aerei su Gaza, in cambio del rilascio dei soldati israeliani tenuti in ostaggio, il funzionario di Hamas ha però affermato che Israele deve rilasciare tutti i palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
“L’ospedale non era un edificio sensibile e non era un obiettivo dell’esercito”. Verifichiamo l’origine dell’esplosione”, ha detto l’esercito israeliano.
Hezbollah proclama un “giorno di rabbia senza precedenti”. Lo riferisce al Arabiya. Il ‘giorno di rabbia’, ha detto Hezbollah, è contro Israele e in occasione dell’arrivo in Medio Oriente del presidente Usa Joe Biden.
La Jihad islamica è responsabile di un lancio fallimentare del razzo che ha colpito l’ospedale”. Lo ha detto in un nuovo intervento il portavoce militare in base “ad un esame dei sistemi operativi dell’esercito” e “di informazioni di intelligence di fonti diverse”.

La notizia del missile sull’ospedale a Gaza ha fatto scattare la protesta in diverse nazioni:
a Beirut La polizia libanese ha sparato lacrimogeni sui manifestanti pro Palestinesi che tentavano di avanzare verso la sede dell’ambasciata americana.
Centinaia di persone hanno assaltato la sede dell’ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania.
In migliaia hanno protestato nella notte davanti al Consolato di Israele a Istanbul.
Manifestazioni contro Israele, convocate da varie associazioni, si sono tenute contemporaneamente anche in molte altre città turche, in varie parti del Paese, come Trabzon, Erzurum, Konya, Bursa, Edirne, Burdur e Usak.

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