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Maggio,17,2024

L’ultimo saluto al professore Nicodemo Librandi, un grande calabrese

Semplice, delicata, amorevole come solo una compagna di vita può esserlo. Le parole di Enza Librandi sono la sintesi dell’ultimo saluto a Nicodemo Librandi, il professore che ha inventato il vino calabrese nel mondo.
Nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Cirò marina, si sono tenuti i funerali dell’imprenditore calabrese.
Presenze da tutta la Calabria, la famiglia, i suoi collaboratori.
Un uomo sincero e trasparente, che lascia un grande vuoto ma anche un’idea ancora da coltivare.
Credeva alla Calabria, ne parlava come terra di sogni e bellezza. Lui e suo fratello Tonino hanno dimostrato che era, che è possibile.
Per questo c’eravamo anche noi, per testimoniare la sua capacità di incidere nel tessuto morale ed economico di questo pezzo di mondo.
Adesso il testimone passa nelle mani di Raffaele e Paolo, i figli di Nicodemo.
Nessuno ha fatto tanto come Nicodemo per la viticoltura calabrese e dunque del Sud. Librandi è la più importante azienda del vino in Calabria, tra i grandi protagonisti in Italia.
I suoi 78 anni li ha spesi tutti per creare una vera e propria azienda moderna, rilanciando, il Gaglioppo, il Mantonico e il Magliocco, attraverso una serie di etichette indimenticabili che ancora oggi calcano la scena come il Gravello, il Duca Sanfelice, il Magno Megonio, l’Efeso.
Il “Professore” è stato un grande pioniere, ha creato un’azienda modello partendo dalla viticoltura eroica di Cirò Marina. A Rosaneti ha creato un vero e proprio museo della viticultura calabrese, provando anche vitigni internazionali come lo Chardonnay e il Cabernet Savignon.
Il vino rosso del sud, che fa saggiare l’infinito a tutta la gente di bocca buona.
La tua terra ti sarà lieve, professore.

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