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Maggio,14,2024

LE LISTE DEL CENTRODESTRA: SALVINI IN CALABRIA?

Lavori in corso almeno per altre 24 ore sulle liste elettorali del centrodestra. Il risiko di collegi e candidati per le prossime elezioni è al rush finale e sale la fibrillazione. Le ultime mosse si giocano in via della Scrofa, negli uffici di Fratelli d’Italia che apre le
porte al resto della coalizione. Vertice tecnico è la parola più ripetuta dai partecipanti, per ridurne la portata. Si controllano documenti, si verificano accettazioni di candidature, si lima e si tratta: ogni collegio strappato è ancora più prezioso. Specie se la spartizione va fatta per 4, tanti quanti sono i partiti federati per il voto del 25 settembre. Il più ottimista è il senatore Ignazio la Russa: “stasera chiudiamo”. Più largo nelle previsioni il leghista Giancarlo Giorgetti: “Dovete avere ancora pazienza 24 ore” dice ai cronisti. Nella Lega la battaglia è in corso a caccia di un collegio. Specie al nord dove le roccaforti del partito rischiano di perdere forza, tallonate dal partito di Giorgia Meloni che negli ultimi mesi ha rosicchiato spazio, e dal Pd con Enrico Letta che ha deciso di candidarsi come capolista a Vicenza. Tutta la squadra leghista che era nel governo Draghi sarà ricandidata. Vale per Giorgetti, per i ministri Erika Stefani e Massimo Garavaglia e così per sottosegretari e per il viceministro Alessandro Morelli, fino ai capigruppo parlamentari e ai vice di Salvini, Andrea Crippa e Lorenzo Fontana. La Lega svela altri due civici che scenderanno in campo: sono il pallavolista Luigi Mastrangeli e l’editore Antonio Angelucci. Salvini invece correrà a Milano e forse in Calabria e Puglia. Malumori non mancano in Forza Italia e covano nelle chat dei parlamentari alla luce dei numeri impietosi tra il calo consensi del partito, che si teme si fermi all’8%, e i minori scranni a disposizione. FI perderebbe almeno una cinquantina di parlamentari. Intanto a partita aperta, c’è pure chi si sacrifica e rinuncia. È il caso di Gaetano Quagliariello, ora approdato al partito di Giovanni Toti, Italia al centro. Nonostante l’offerta del governatore ligure di un collegio considerato blindato, Quagliariello annuncia che non si candida e che cede il seggio al partito, essendoci in quel collegio colleghi con “un maggior radicamento e una più significativa presenza”. I maligni sostengono che stia prenotando il Ministero dei Rapporti col Parlamento.

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