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Maggio,3,2024

LA SUPERLEGA NON ESISTE PIÙ. IL TITOLO JUVENTUS CROLLA IN BORSA

Falsa partenza per la Superlega. A poco più di 48 ore dal comunicato che ne annunciava la nascita già perde i pezzi. Il progetto della Superlega non esiste più senza i club inglesi. Lo ammette alla France Presse l’entourage del presidente della Juventus Andrea Agnelli. Parole confermate all’ANSA da un portavoce dello stesso Agnelli. “La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto”. Lo afferma, in sintesi, la Superlega nella bozza di una nota ufficiale circolata in nottata e di cui l’ANSA ha preso visione. “La European Super League – si legge nella bozza – è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo necessiti di un cambiamento. Proponiamo una nuova competizione europea perché il sistema esistente non funziona. L’obiettivo della nostra proposta è quello di permettere allo sport di evolvere e allo stesso tempo generare risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, compresi gli aiuti per superare le difficoltà finanziarie a cui è andata incontro l’intera comunità calcistica a causa della pandemia. Inoltre, la nostra proposta fornirebbe agli stakeholder del calcio contributi di solidarietà significativamente migliorati”. “Nonostante l’annunciata uscita dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa delle pressioni esercitate su di loro – aggiunge la nota -, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente conforme alle leggi e ai regolamenti europei, come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale che tutela la Super League dalle azioni di terzi”. “Alla luce delle circostanze attuali – conclude -, valuteremo i passi più opportuni per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i contributi di solidarietà per l’intera comunità calcistica”. “Voglio scusarmi con tutti i tifosi e i sostenitori del Liverpool Football Club per i disagi causati nelle ultime 24 ore”. Anche il patron americano dei Reds, John W. Henry, si copre il capo di cenere per la fallimentare operazione Superlega. In un messaggio video, Henry ammette che l’iniziativa non era destinata ad avere “il sostegno dei tifosi”. “In queste 48 ore vi abbiamo ascoltati, vi ho ascoltati”, prosegue, estendendo le scuse all’allenatore Jürgen Klopp (pubblicamente contrario alla Superlega), a Billy Hogan, ai calciatori della squadra. Ma soprattutto ai tifosi che – ammette – sono stati “quelli trattati più ingiustamente”. “Accolgo con favore l’annuncio di ieri sera. Questo è il risultato giusto per i tifosi, i club e le comunità di tutto il paese. Dobbiamo continuare a proteggere il nostro amato gioco nazionale”. Così su twitter il premier inglese Boris Johnson plaude alla decisione dei sei club inglesi di rinunciare alla Superlega. “Ieri ho detto che è ammirabile ammettere di aver sbagliato e questi club hanno fatto un grande errore”. In una nota ufficiale, il presidente della Uefa Ceferin commenta la notizia delle squadre ritiratesi dal progetto della Superlega: “Ma adesso sono tornati in gruppo e so che hanno tanto da offrire, non solo alle nostre competizioni, ma all’intero calcio europeo. La cosa importante adesso è andare avanti insieme e ricostruire l’unità di cui godeva prima questo sport”. Protesta dei tifosi della Juventus contro la Superlega. “La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata”, si legge su uno striscione del Viking, gruppo ultrà bianconero, comparso sui cancelli dell’Allianz Stadium di Torino nella notte. “Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega…Vergognati!”, si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito al presidente del club Andrea Agnelli. Il progetto Superlega è diventato un autogol per la Juventus in Piazza Affari. Sul listino di Borsa milanese il titolo cede l’11,75% a 0,77 euro, ampliando il già forte rialzo segnato in apertura. Un crollo che segue le prime difficoltà del progetto Superlega, con l’abbandono annunciato delle squadre di calcio inglesi.

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