I VOTI DI +EUROPA RIMASTA FUORI NON SONO STATI REDISTRIBUITI: ECCO L’ERRORE

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L’errore del Viminale è macroscopico, il caos nell’assegnazione dei seggi è totale. Il meccanismo che ha fatto rientrare Umberto Bossi a Montecitorio coinvolge infatti quasi la metà delle 28 circoscrizioni elettorali della Camera. Tradotto: c’è in ballo il destino di circa trenta candidati alla Camera, vittime dell’errore di ripartizione dei seggi al proporzionale. A Montecitorio la mappa sarà ridisegnata. Non c’è qualche partito che guadagna seggi e qualcun altro che ne perde. Il numero dei seggi distribuiti a livello nazionale a ciascun partito è rimasto invariato, in questa prima parte non sono stati fatti errori. La questione riguarda il secondo passaggio della divisione, quello, appunto, che coinvolge il destino dei singoli deputati. Per capire: Umberto Bossi è rientrato grazie a due seggi riattribuiti alla Lega in Lombardia. Ma questo vuol dire che ci sono due leghisti appena nominati — uno in Emilia e l’altro in Sicilia — che dovranno dire addio alla poltrona di Montecitorio. Quindi, quando qualcuno sostiene per esempio che Enza Bruno Bossio ha perso il seggio e lo ha preso Riccardo Tucci, non ha compreso il meccanismo. In sintesi è stata sbagliata la ripartizione dei seggi. La legge elettorale prevede che quando un partito dentro una coalizione prende più dell’1% delle preferenze e meno del 3% i suoi voti devono essere ripartiti dentro la sua coalizione. Questo passaggio non è stato fatto. L’unico partito che si trovava in questa condizione era +Europa, ma la mancata ripartizione dei suoi voti non è rimasta circoscritta al centrosinistra. Ha innescato una reazione a catena in tutti i partiti. Adesso è da +Europa che si leva la protesta: non hanno raggiunto il 3%, hanno chiesto il riconteggio. Il conteggio ufficiale avviene presso le Corti d’Appello.

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