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GIRO D’ITALIA, STORIA E VINCITORI DELLE TAPPE CALABRESI

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Mancano ormai poco più di 48 ore ed il Giro d’Italia tornerà in Calabria per la venticinquesima volta su 103 edizioni della corsa rosa. Un’edizione segnata dalla pandemia del coronavirus e da un calendario da riscrivere con la corsa a tappe che per la prima volta ha avuto inizio ad ottobre. Rispetto al programma iniziale, le quattro tappe previste in Ungheria sono state sostituite da altrettante frazioni in Sicilia, mentre saranno tre le cronometro (la prima, l’ultima e la Conegliano-Valdobbiadene del 17 ottobre) e ben sette arrivi in salita per un totale di 3497,9 chilometri. Due le tappe calabresi inserite: la Mileto-Camigliatello Silano prevista per mercoledì 7 ottobre ed il giorno successivo la Camigliatello Silano-Matera. Ma è bene tornare indietro nel tempo per ricordare i grandi campioni che hanno percorso, a cavallo delle loro bici, le strade della Calabria, regalando grandi emozioni agli appassionati delle due ruote a pedali. Immaginate ad esempio le difficoltà logistiche che una corsa di ciclismo poteva incontrare nel 1929. Fu proprio questo l’anno in cui per la prima volta il Giro d’Italia approdò in Calabria, con la tappa Potenza-Cosenza. Ad imporsi un grandissimo di questo sport, un vero e proprio mito come Alfredo Binda. Semplicemente il più forte, tant’è che in quella edizione vinse ben otto delle 14 tappe in programma, conquistando facilmente il trionfo. Dopo l’arrivo di Cosenza, la corsa rosa ripartì proprio dalla città bruzia il giorno successivo alla volta di Salerno. Anche in quella occasione vinse Binda. Il Giro d’Italia tornò in Calabria l’anno successivo, il 1930, edizione passata alla storia proprio per l’assenza di Binda. Considerata la sua impressionante superiorità, gli altri ciclisti minacciarono di non presentarsi al via. E così l’organizzazione decise di lasciare a casa Binda, pur pagandogli 22.500 lire, la somma che avrebbe vinto in caso di ennesimo trionfo rosa. Tornando alla corsa, il 22 maggio 1930 la Reggio Calabria-Catanzaro fu vinta da Marchisio, maglia rosa poi conservata anche nelle tappe successive, la Catanzaro-Cosenza (successo di Piemontesi) e la Cosenza-Salerno, stesso percorso dell’anno precedente. Per rivedere il Giro in Calabria bisogna attendere la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’edizione del 1949: nella Villa San Giovanni-Cosenza si impone Guido De Santi, poi il giorno dopo ancora una volta si riparte dalla città dei Bruzi (e ancora alla volta di Salerno) e nell’albo d’oro c’è il “campionissimo” Fausto Coppi. Negli anni Cinquanta soltanto una volta il Giro invece tocca la nostra regione: nell’edizione del 1954 è prevista la partenza da Reggio Calabria e l’arrivo a Catanzaro. Vince Nino Defilippis e Giuseppe Minardi indossa la maglia rosa. Il giorno dopo la corsa a tappe lascerà la nostra regione e da Catanzaro si trasferirà a Bari. Negli anni Sessanta invece il Giro torna in Calabria nel 61′, con una tappa “nuova”, la Reggio Calabria-Cosenza. E’ la settima di quella edizione e a vincere è un nome importante, Antonio Suarez, che nell’occasione è anche maglia rosa. Il corridore spagnolo, che nel corso della sua carriera ha vinto anche una Vuelta nel 1959, aggiunge così un altro sigillo al suo palmarès. Il giorno dopo nuovo arrivederci del Giro alla Calabria con la frazione Cosenza-Taranto, vinta per la cronaca da Pier Van Est. Due arrivi di tappa caratterizzano l’edizione 1965: Brands si aggiudica la Maratea-Catanzaro, Adriano Durante la frazione tutta calabrese da Catanzaro a Reggio Calabria. Nel 1967 il copione è pressoché simile all’edizione del 1961. Si corre infatti la Reggio Calabria-Cosenza e questa volta a imporsi nella città dei Bruzi è Stablinski, con il Giro in ripartenza il giorno successivo verso Taranto. Analizzata la corsa rosa nella nostra regione dai primi anni del ‘900 fino al post-guerra, è tempo di sottolineare come la presenza del Giro d’Italia in Calabria si ravvisi anche in tre edizioni degli anni Settanta. Montesano sulla Marcellana è un piccolo comune che si trova in Campania, in provincia di Salerno. E’ da lì che il Giro parte il 26 maggio del 1972 con destinazione Cosenza. E’ finita da tempo l’era dei grandi campioni, siamo lontani anni luce dai tempi di Coppi e Bartali. Nel ciclismo ci sono però nuovi assi. Uno di questi è Roger De Vlaeminck, corridore belga, adatto più che altro alle corse di un giorno (non a caso si è imposto in grandi classiche come la Milano-Sanremo o la Parigi-Roubaix): è lui ad imporsi sul traguardo di Cosenza e questo sarà soltanto uno dei suoi 255 trionfi, che lo rendono uno dei ciclisti più vincenti nella storia di questo sport. Il giorno dopo il Giro d’Italia si corre la Cosenza-Catanzaro. Vince Petterson, ma la notizia più importante è che a vestire la maglia rosa è Eddy Merckx. Uno che non ha bisogno di presentazioni. Nel 1972 il Giro in Calabria chiude la sua esperienza con la CatanzaroReggio, dove vince Benfatto. La corsa rosa torna nella nostra regione nel 1975 con la BariCastrovillari e a vincere è ancora Roger De Vlaeminck. Poi il giorno dopo la carovana lascia la città del Pollino per approdare a Padula. L’anno dopo, nel 1976, Roger De Vlaeminck conquista un’altra vittoria in terra calabrese: il 25 maggio si aggiudica la Reggio CalabriaCosenza e conferma così il suo feeling con la città bruzia, nella quale veste la maglia rosa. Il giorno successivo la corsa riparte da Cosenza verso Matera, con successo di De Muynck. Costante la presenza del Giro in Calabria anche negli anni Ottanta. E’ il 1981 quando un altro big del ciclismo italiano, Moreno Argentin, si aggiudica la frazione da Sala Consilina a Cosenza. In rosa troviamo Giuseppe Saronni, che conserverà il simbolo del primato anche nella frazione successiva, la CosenzaReggio Calabria, frazione che si aggiudica invece Serge Parsani. L’anno dopo in Calabria il Giro prevede due arrivi di tappa. Nella settima frazione, quella da Castellamare di Stabia a Diamante, Moser si prende tutto: è primo al traguardo e veste anche la maglia rosa. Nei giorni successivi, dopo aver fatto visita in Sicilia, il Giro riparte da Palmi con arrivo a Camigliatello Silano. Il successo va a Becaas. Ci vorranno poi tre anni per rivedere la corsa a tappe nella nostra regione. Nel 1985 la frazione MateraCrotone è di
Rosola, quindi nella CrotonePaola si impone Acacio da Silva. La corsa riparte dalla città di San Francesco alla volta di Salerno, dove invece vince Allocchio. Il Giro torna in Calabria l’anno dopo, quando nel 1986 Baronchelli prende tappa e maglia rosa aggiudicandosi la Villa San GiovanniNicotera. Il giorno successivo la corsa riparte dalla cittadina del vibonese per arrivare a Cosenza e al traguardo arriva per primo un grandissimo del ciclismo, l’americano Greg Lemond. Quindi la ripartenza, sempre dalla città dei bruzi, verso Potenza. Alla fine degli anni Ottanta è ancora Cosenza ad essere protagonista al Giro d’Italia. E’ il 1989 quando Rolf Jarmann si impone nella città bruzia, con Contini in rosa. Maglia conservata anche nella frazione successiva, un altro classico, da Cosenza a Potenza. Strade fatte e rifatte, vero, ma sempre con nuove emozioni e nuovi protagonisti. Abbiamo visto nelle scorse puntate come la storia del Giro d’Italia in Calabria abbia visto i più grandi campioni del ciclismo percorrere le strade della regione a partire dal 1929 e poi negli anni ’70-’80. Ma è dagli anni Novanta in poi che la presenza della corsa rosa si è ancor di più intensificata rispetto al passato. Nel 1993 c’è un solo arrivo, alle Terme e a vincere è un corridore famoso come Konishev, con Moreno Argentin che sul podio veste la maglia rosa. Due anni dopo il Giro arriva nuovamente – da Taranto – alle Terme Luigiane, dove il percorso finale ben si adatta allo spettacolo. E anche questa volta a imporsi è un altro grande campione come Maurizio Fondriest, mentre in rosa c’è lo svizzero Rominger. E’ bene ricordare come in quella edizione proprio Rominger sfiorò un clamoroso en plein, visto che vestì la rosa dalla seconda all’ultima tappa. Il giorno dopo partenza in Calabria, da Marina di Acquappesa, fino a Monte Sirino. Un anno dopo, siamo nel 1996, il Giro d’Italia torna in Calabria con due arrivi: la MetapontoCrotone se l’aggiudica Edo, la CrotoneCatanzaro il francese Hervè, che nell’occasione conquista anche la maglia rosa. Il suo primato durò poco, perché il giorno dopo, nell’AmanteaMonte Sirino, uno strepitoso Rebellin si prese tappa e maglia. Un solo arrivo in Calabria invece nell’edizione 1997: nella Cava de Tirreni-Castrovillari a imporsi è Konishev, al suo secondo successo personale in terra calabrese. Il giorno successivo la corsa lasciò la città del Pollino per arrivare a Taranto, dove vinse Cipollini allo sprint. Gli anni Novanta, siamo nel 1999, si chiudono con un nuovo arrivo alle Terme Luigiane e con un successo da parte di un altro campione come Laurent Jalabert, corridore francese al top in quel periodo. In rosa però c’è Blijlevens, che perderà il primato a scapito di Jalabert il giorno successivo, perdendo terreno nella Terme Luigiane-Monte Sirino vinta da Jaime Gonzalez. E arriviamo agli anni Duemila. Siamo in un nuovo millennio ma la storia del Giro d’Italia in Calabria non si interrompe di certo. A Svorada va la tappa Paestum-Scalea, con Moreni in maglia rosa. Il giorno dopo la corsa lasciò la cittadina tirrenica verso Matera, dove vinse Cipollini. Nel 2003 nuovo arrivo alle Terme Luigiane e anche in questo caso a vincere è un big come Garzelli, abile scalatore ma anche perfetto finisseur, specie quando la strada inizia a salire. In maglia rosa c’è Petacchi, che non riesce ad aggiudicarsi lo sprint ma resta al comando della classifica generale anche dopo la Terme LuigianeVibo Valentia, appannaggio di un altro specialista dello sprint come McEwen. L’edizione del 2005 del Giro d’Italia è di quelle da ricordare, perché inizia con un cronoprologo a Reggio Calabria, vinto da Lancaster che ovviamente in questo caso riesce anche a conquistare la maglia rosa. Il giorno successivo si riparte da Reggio alla volta di Tropea e a imporsi è un grande nome del ciclismo come Bettini, che diventa anche il numero uno della classifica generale. Il 9 maggio si viaggia da Catanzaro Lido a Santa Maria del Cedro, dove l’arrivo è allo sprint. Vince McEwen e strappa la rosa a Bettini, che però se la riprende il giorno dopo, alla fine della Diamante-Giffoni vinta da Danilo Di Luca. Franco Pellizzotti è in maglia rosa invece al termine della Pizzo-Catanzaro, frazione del Giro d’Italia 2008 vinta da uno dei più grandi velocisti della storia del ciclismo moderno, vale a dire Mark Cavendish. Il giorno dopo la corsa riparte da Belvedere Marittimo a Contursi, dove si impone Brutt. Per rivedere il Giro d’Italia in Calabria bisogna poi attendere il 2011, quando Oscar Gatto vince in volata la Sapri-Tropea. Nel 2013 altre due frazioni: la Policastro-Serra San Bruno (dove si impone Battaglin) e la Cosenza-Matera. Per rivedere la corsa rosa in Calabria è stato poi necessario attendere il 2016, con Diego Ulissi a braccia alzate sul traguardo della Catanzaro-Praia a Mare, con Dumoulin in rosa. Il giorno successivo la carovana è ripartita dalla cittadina tirrenica verso Benevento. La Corsa Rosa torna in Calabria per l’edizione del Centenario nel 2017 con due tappe: l’undicesima, la Reggio Calabria-Terme Luigiane vinta dallo svizzero Silvan Diller ed il giorno successivo con la dodicesima tappa, la Castrovillari-Alberobello vinta dall’australiano Caleb Ewan. Entrambe le tappe videro in maglia rosa l’olandese Bob Jungels. Nel 2018 altre due tappe: la Pizzo-Praia a Mare vinta dall’irlandese Sam Bennet e la Praia a Mare-Montevergine di Mercogliano vinta dal colombiano Richard Carap
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con il britannico Simon Yates in maglia rosa. E ora tutti in attesa di queste tappe in Calabria del Giro d’Italia 2020, per altre storie da scrivere e da raccontare di belle pagine di ciclismo in terra calabrese.