È giallo sul rapimento lampo di una 15enne avvenuto domenica sera a Catanzaro, episodio sul quale sono in corso le indagini della squadra mobile e del commissariato di Torre Annunziata. La scorsa notte sono finiti in carcere Aniello Agnello, 36 anni con precedenti, e Francesco Izzo, di 32, entrambi già noti alle forze dell’ordine e ritenuti molto vicini agli ambienti del clan Gionta di Torre Annunziata. I due sono stati rintracciati nelle loro abitazioni, dove i poliziotti della squadra mobile di Catanzaro, insieme ai colleghi del commissariato di Torre Annunziata, li hanno arrestati in esecuzione di un fermo d’urgenza emesso dalla Procura di Catanzaro. La ragazzina era a bordo della sua minicar elettrica. Figlia di un consulente finanziario e di una avvocatessa, l’adolescente è stata bloccata e costretta a salire a bordo di una Lancia Y bianca, per poi essere abbandonata dopo circa un’ora a Marcellinara, comune alle porte di Catanzaro. Lì è stata rintracciata anche grazie ad un’applicazione sul telefono del padre che ha consentito di individuare la posizione del cellulare della ragazza. Spaventata, sotto choc, ma in buone condizioni, la 15enne ha raccontato quegli attimi e sono subito scattate le indagini che hanno portato gli investigatori all’identificazione dei due uomini. Al momento, sull’intera vicenda resta il più stretto riserbo. C’è da capire perché sia stata rapita la 15enne, se possa essere un messaggio rivolto ai genitori oppure se si sia trattato di uno scambio di persona. Agnello e Izzo sono detenuti in carcere, in attesa dell’interrogatorio per la convalida del fermo dinanzi al gip del tribunale di Torre Annunziata che, poi, trasmetterà gli atti per competenza territoriale a Catanzaro.