Il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera si raccoglie in Transatlantico. Al centro il presidente del Movimento, Giuseppe Conte, e la deputata calabrese Elisa Scutella’, appena decaduta in forza del voto dell’Aula sulla relazione della giunta per le elezioni. E’ l’ultimo atto di una vicenda iniziata ormai due anni fa con il ricorso presentato dall’esponente di Forza Italia, Andrea Gentile, sull’esito del voto nel collegio 2 di Calabria. I si’ sono stati 183, i no 127, un astenuto. Ma, al di la’ dei numeri dell’Aula, il dibattito ha sollevato un caso politico, con le opposizioni che hanno accusato la maggioranza di farsi interprete di “logiche familistiche” e di cedere a “pressioni esterne”. La storia inizia con l’apertura di una istruttoria per la “verifica dei poteri”, nel febbraio 2023. Il ricorso, presentato da Andrea Gentile, e’ motivato dall’elevato numero di schede bianche e nulle riscontrate nel corso delle operazioni di scrutinio. La verifica ha avuto una lunga gestazione. Sono stati assegnati 1.623 voti, 958 a Andrea Gentile, 234 alla candidata del M5s Anna Laura Orrico e, conseguentemente, della deputata Scutella’. Duro l’intervento del presidente M5s, Giuseppe Conte, per il quale il ministro Antonio Tajani “avrebbe dovuto e dovrebbe, prima o poi, occuparsi del piano di riarmo. Invece e’ qui per riscuotere un seggio nell’interesse del suo partito”.





