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Marzo,28,2024

FENIMPRESE, INCONTRO-CONFRONTO SUL COVID CON L’INFETTIVOLOGO BASSETTI

“Il 2021 è un anno iniziato in salita purtroppo, ancora emergenza Coronavirus, dati sui consumi in forte calo, PIL in forte riduzione, danneggiato soprattutto il mondo delle Pmi e non solo: 150mila rischiano di chiudere definitivamente e almeno 75.000 di queste, rischiano anche di non riuscire a pagare gli affitti. L’impatto dell’emergenza Covid-19, per le Pmi è stato ed è ancor oggi, davvero drammatico e devastante, serve assolutamente maggiore progettualità e rapidità nella prosecuzione della campagna vaccinale”. Il presidente nazionale Luca Mancuso, coadiuvato da professionisti nel settore, ha avuto l’onore e piacere di confrontarsi nuovamente con Matteo Bassetti, infettivologo di grande fama. Presenti alla Live sono stati Andrea Esposito A.D. di Iprogec e Direttore Generale FenImprese e Domenico Lombardi con i quali si è disquisito di fattori rilevanti ed attuali quali riaperture, vaccinazioni ed estate 2021. Hanno preso parte a questa live, inoltre, per discutere dell’attuale situazione economica, imprenditori di spessore: Raffaele Isacco, Cesare Spanò, Giovanni Pugliese e Giuseppe Pipita. Tante sono state le domande e le perplessità degli esperti rivolte a Bassetti. L’intervista ha avuto inizio con quella che è la visione di Bassetti sul decreto riaperture e sull’estate 2021: “Anche qui io vedo un coraggio a metà, nel senso che da una parte si dà e contemporaneamente si toglie, in quanto la situazione pandemica, non è risolta del tutto e questo è più che evidente”. È così che esordisce Bassetti ed aggiunge: “Tuttavia, credo che sia arrivato il momento di guardare questo virus in maniera diversa, che non vuol dire negarne l’esistenza, ma non utilizzare toni terroristici ed allarmistici. Dobbiamo imparare a convivere con il Covid-19, probabilmente ancora a lungo, anche quando arriveremo all’immunità di gregge (70%-80% dei vaccinati), comunque continueremo ad avere ancora un minimo di contagi. Le continue chiusure, sia di attività commerciali che di istituti scolastici, teatri ecc…non sono la soluzione. Da una parte abbiamo il virus, ma dall’altra parte vi è un malcontento sociale davvero rilevante. Vi è la necessità di pensare tutti insieme ad una nuova strategia per andare avanti, perché così non è più possibile”. Bassetti prosegue: “L’estate ci darà una tregua dai contagi, come lo scorso anno, ma ad ottobre – avremo meno casi sicuramente rispetto l’anno scorso per la campagna vaccinale – cosa facciamo? Chiudiamo nuovamente tutto? Perché sì, ce ne saranno di meno, ma ce ne saranno”. Interessante, inoltre è stata la riflessione che ha esplicitato in merito al termine “coprifuoco”: “A me non piace questo termine in quanto era solito usarlo nel cuore di una guerra. Preferirei e sento più appropriato il termine ‘home-time’ ma a prescindere da questo, l’ora imposta dai decreti – le 22 – non ha senso, perché non c’è nulla che a livello scientifico dimostri che da quell’ora ci sarebbero più contagi. Aggiungo che quindi è una decisione meramente politica”. Sulla stessa linea d’onda, Bassetti si è pronunciato in merito a quando torneremo alla normalità grazie alla campagna vaccinale: “La normalità la raggiungeremo quando avremo almeno il 60% – 65% della popolazione generale vaccinata, ma soprattutto quando avremo vaccinato il 100% dei più fragili. Da qui dovremmo assistere ad una drastica riduzione dei decessi e ricoveri nelle strutture sanitarie”. “Conto che per gli inizi di novembre – conclude – ci potremo togliere le mascherine, sicuramente all’aperto, ma credo anche nei luoghi chiusi”.
La live è proseguita con gli imprenditori: Cesare Spanò, Giovanni Pugliese, Raffaele Isacco e Giuseppe Pipita con il quale il presidente Luca Mancuso e l’AD Iprogec Andrea Esposito, hanno discusso di quella che è la situazione di crisi attuale delle aziende, imprese, dalle più piccole a quelle un po’ più strutturate. “Abbiamo potuto così, cogliere importanti testimonianze di imprenditori e di quelle che sono effettivamente le loro opinioni in merito a ciò che lo Stato avrebbe dovuto fare per supportare realmente e concretamente tutti gli imprenditori, ma non solo. Si è discusso di quella che è stata la ‘strategia improduttiva’ da parte dello Stato, di come ha gestito questa situazione pandemica a livello, non solo di ristori, ma anche a livello organizzativo e quindi facendo riferimento alle continue chiusure parziali e riaperture. Ciò che è emerso ‘prepotentemente’ da questo confronto è stato il mancato supporto concreto da parte dello Stato soprattutto per le Pmi, la ‘Tesoreria’ del nostro tessuto produttivo”.

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