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Crotone
Aprile,25,2024

Doccia fredda col Monterosi. Il Crotone acciuffato in pieno recupero ma da rivedere la gestione dei cambi

…chi prende assai poco, chi gioca col fuoco… Ai tanti tifosi del Crotone queste otto parole suoneranno familiari perchè estrapolate dal testo della canzone di Rino Gaetano “Ma il cielo è sempre più blu”, inno dei tifosi e della squadra del Crotone. Ecco, nella partita contro il Monterosi abbiamo visto un po’ queste cose: chi prende assai poco, riferito ai calciatori di Menichini (che non ci risultano essere superpagati) e chi gioca col fuoco relativo al tecnico Franco Lerda che mai come in questa partita ha davvero scherzato con le fiamme. Ma andiamo per ordine e proviamo a spiegare il tutto. Monterosi – Crotone un ennesimo scontro tra due squadre lontanissime in classifica e con un peso specifico nettamente differente. La seconda contro la sedicesima e con un pronostico che è facile immaginare. Primo tempo tutto sommato come da copione. Crotone forte e presente in tutte le zone del campo con quasi totale controllo della partita e con il solito Chiricò che gioca per sè e per gli altri. Fin qui niente di nuovo, di partite così ne abbiamo viste tante e anche quando Carlini ha colpito quasi involontariamente la traversa in pochi si sono preoccupati in quanto Cosimo Chiricò di traverse ne ha colpito due in pochi secondi ma non in modo casuale. Con il brindisino on fire il Crotone ha continuato a giocare su di lui (poco o nulla dalle parti di D’Ursi) e l’ex Padova non ha deluso nessuno. Al 43′ si è inventato il solito gol; controllo, accentramento e sinistro all’angoletto. Uno a zero e tutti negli spogliatoi per la pausa. Intervallo che Menichini ha però  sfruttato al meglio e soprattutto è stato bravo nei cambi. Dopo un’ora dentro Costantino e Gasperi, la musica però è la stessa. Cambia tutto però quando Lerda tira via Chiricò, autentico spauracchio della difesa di casa. Menichini contestualmente mette dentro Di Paolantonio ma soprattutto Tonin che stravolge il senso alla gara. L’esterno di attacco di Arzignano mette in crisi Crialese che rischia tantissimo (e forse ci stava anche un rigore per i laziali) e il Crotone a destra diventa debolissimo. In avanti Cernigoi, D’Errico e soprattutto un inguardabile Kargbo (tutti subentrati) non tengono una palla che sia una ed ecco la beffa finale. Cross da destra, Dini è scavalcato e Costantino la butta dentro da metri zero. Finisce in parità mentre il Catanzaro sbriciola il Cerignola e porta a 8 i punti di vantaggio. Considerazioni. Il Crotone ha vinto tante, troppe gare col minimo scarto e il corto muso alla fine non paga. Nel primo tempo un solo gol non può essere sufficiente per la mole di gioco sviluppata ma soprattutto nel secondo tempo, con l’arma del contropiede, i rossoblù non dovevano farsi schiacciare come è successo. Chiricò poi non dovrebbe mai essere sostituito specie col risultato in bilico: se deve uscire che lo faccia in barella. E invece ecco che al 22 gennaio probabilmente in Serie C è arrivato un altro verdetto. Sì, va bene, manca l’aritmetica ma è lecito crederci ancora e sinceramente non più ammissibile la scusante che questa squadra ha fatto 55 punti perchè con questi avversari sono anche pochi. P.s. Sull’allenatore. Mai una volta che si sia assunto la responsabilità di una mancata vittoria. “La dovevamo chiudere prima… ma questo è il calcio… abbiamo giocato il miglior primo tempo della stagione…”. Eh già! Però va ricordato che le partite durano anche 100 minuti.

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