Il Governo ha dato il via libera alla realizzazione del secondo rigassificatore italiano a Gioia Tauro, opera, insieme al rigassificatore di Porto Empedocle, considerata di pubblica utilità, indifferibile ed urgente.
Su questa decisione si è espresso il Governatore della Calabria Roberto Occhiuto:
”Il via libera del Consiglio dei ministri al decreto Energia, che contiene la norma per la realizzazione del rigassificatore di Gioia Tauro, è un’ottima notizia per la Calabria.
L’impianto che nascerà nel nostro territorio è stato giudicato strategico dal governo nazionale.
Avremo un polo energetico fondamentale per il Paese e finalmente riusciremo a sfruttare una parte dell’enorme area retroportuale della Piana.
Ringrazio il premier Meloni e il ministro Pichetto Fratin per aver deciso di puntare sulla Calabria per questa importantissima infrastruttura”.
Nel decreto vengono anche semplificate le procedure per le autorizzazioni allo stoccaggio di anidride carbonica nei giacimenti di idrocarburi esausti
Il decreto energia approvato dal Consiglio dei ministri non prevede il prolungamento degli aiuti per le bollette di luce e gas, le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza finiranno, come previsto dalla legge, il 10 gennaio 2024 per il gas e il primo aprile per l’elettricità. Poi sarà il mercato a fare il prezzo.
Il Decreto Legge contiene diverse novità, la più importante è quella che concede a Regioni e Comuni di presentare autocandidature per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari.
Fino ad oggi la legge prevedeva che la realizzazione dei depositi poteva essere realizzata solo nei Comuni ritenuti idonei dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento delle centrali atomiche. Negli ultimi anni però sono arrivate diverse autocandidature da parte di Comuni non compresi nella Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi).
Molte Regioni e Comuni sono allettate dal fatto che ospitare un deposito di scorie nucleari significa sostanziosi contributi pubblici e migliaia di posti di lavoro.
Novità anche per quanto riguarda il settore del gas, misure che non sono piaciute agli ambientalisti. Il Decreto prevede il rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore.