L’ultima della stagione regolare del Crotone contro l’Avellino è stata nel solco dello sciagurato girone di ritorno (non ci stancheremo mai di dirlo) e dell’ancor più misero e cervellotico mercato di riparazione. Un girone di ritorno nel quale il Crotone ha collezionato 20 punti in 19 gare e in questa classifica sarebbe a pieno titolo nei playout. E invece, e per fortuna, un girone di andata positivo (ma non troppo) ha permesso ai rossoblù di acciuffare il penultimo posto per partecipare ai playoff grazie al nono posto. Ma a che prezzo? Soprattutto con quali prospettive? Perché se alla vigilia Zauli disse: «ad Avellino per un solo risultato, la vittoria» …quella vista in campo è sembrata una squadra che non ha mai davvero pensato di cercare la vittoria perché di veri pericoli creati non se ne sono visti sebbene lì in attacco il Crotone avesse la migliore coppia gol di tutta la Serie C per rendimento singolo. Un successo avrebbe regalato al Crotone la possibilità di stabilizzarsi al 7° posto e giocarsi in casa e con gara secca, il primo turno dei playoff. E invece niente, in Irpinia è arrivata la settima sconfitta del girone di ritorno che costringerà i calabresi a giocarsi uno spareggio secco e in 90 minuti a Picerno. In campo sul sintetico del Partenio un Crotone arido, senza idee, senza ritmo e intensità, il contrario di quello che si era vista nei minuti finali contro il Monopoli che aveva fruttato 3 gol e che aveva acceso qualche speranza in vista dell’ultima di campionato. E invece no. Abbiamo rivisto il Crotone versione ‘grigio’, quello, per ricordarci, del primo tempo contro il Monopoli. E anche questa volta Zauli, con un esercizio di arrampicata verbale, a fine gara ha provato a veicolare la prestazione quasi come positiva trasformatasi in sconfitta solo per effetto di un rigore. E allora accomodiamoci sul divano a guardare questo playoff sperando di vedere in campo i diffidati risparmiati per questa gara, invece che utilizzarli per la ricerca del settimo posto. Lo ha fatto l’Avellino! In attesa di sapere se il 4 maggio il Crotone sarà di nuovo in campo o bisognerà attendere ancora poche ore per capire se i playoff partiranno oppure no visto che il Taranto (che ha fatto ricorso) aspira ad una migliore posizione, la speranza è che un po’ di serenità e tranquillità posso albergare nello spogliatoio rossoblù. Perché in questa stagione né l’una e né l’altra si sono mai viste. Anzi esattamente l’opposto, che ha portato una società e una squadra blasonata a dovere acciuffare nel finale di stagione l’obiettivo minimo conquistato con immane fatica. Problemi non solo nello spogliatoio ma soprattutto fuori dallo spogliatoio, nel posto dove si comanda, nella stanza dei bottoni (per intenderci) dove spesso chi entrava per primo li pigiava, e il più delle volte a casaccio, sbagliando tutto quello che c’era da sbagliare. Al netto di come finiranno i playoff possa questa stagione essere da monito per il futuro affinché si possa fare meglio.