CRISI DI GOVERNO, TAVERNISE (M5S): IRREMOVIBILE ACCANTO A CONTE

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“Mentre gli analisti si spingono verso scenari politici futuri, mentre ministri scissionisti tentano, con mirabolanti giravolte, senza alcuna credibilità e successo, a tenere vergognosamente salda la poltrona, c’è una certezza: milioni di italiani, come migliaia di calabresi, sono in estrema difficoltà economica. In questo contesto c’è una sola politica praticabile e responsabile: stare accanto ai più deboli. Accanto a quei milioni di italiani, come migliaia e migliaia di calabresi, che non riescono a sbarcare il lunario per un reddito, quando va bene, al limite della soglia della povertà”. Lo afferma il capogruppo M5S al consiglio regionale della Calabria, Davide Tavernise, commentando le vicende che hanno condotto alla caduta del governo Draghi e dicendosi “irremovibile accanto a Conte”. “Certo – aggiunge – stare accanto agli ultimi richiede coraggio, spalle larghe e lotta assidua ad un sistema ancorato a prebende e privilegi. Ecco perché auspico che il Movimento torni ad agire in modo fermo e con coraggio. Parola, quest’ultima, che tradotta dal latino indica avere cuore. In questo caso avere a cuore le sorti di milioni di cittadini in difficoltà, perché vessati da una classe politica ancora concentrata su se stessa e sorda a bisogni e necessità”. “Come testimoniano recenti provvedimenti dell’autorità giudiziaria in Calabria nei confronti di taluni imprenditori e confermato da denunce sindacali – afferma Tavernise – a molti lavoratori calabresi vengono corrisposte retribuzioni difformi dai contratti collettivi nazionali, in violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e approfittando dello stato di bisogno derivante dall’assenza di ulteriori opportunità occupazionali. In questo contesto, il reddito di cittadinanza deve essere fuori da ogni discussione politica, che deve viceversa concentrarsi sull’approvazione del salario minimo. Per questo non posso non esprimere tutto l’orgoglio per la posizione tenuta dal M5S, forza a cui appartengo con spirito di servizio da oltre dieci anni, in questa crisi di governo. Una posizione a barra dritta verso la tutela degli ultimi, fortemente voluta dal presidente Conte. Una posizione, peraltro, consacrata con una data di nascita per il M5S, che Gianroberto Casaleggio ha voluto coincidesse con la data di nascita di San Francesco d’Assisi. Nell’attuale contesto economico serve fare una scelta: pensare solo alla poltrona di ministro o guardare al Paese in difficoltà. Come guardare, per esempio, ai tantissimi imprenditori in difficoltà per un superbonus bloccato, solo perché considerato un provvedimento del M5S. Provvedimento, difeso, tra l’altro, da tutto il consiglio regionale della Calabria, e non solo, con l’approvazione di una mozione. Come guardare per esempio alla sanità pubblica. L’Italia è il Paese del G7 che meno spende in sanità, sia in rapporto al pil che in rapporto alla quota capitaria. Risultano così vergognose le dichiarazioni del dirigente del Mef che, in audizione alla Camera, ha dichiarato sufficienti i fondi stanziati per il personale. La nostra sanità pubblica – conclude – ha bisogno di interventi legislativi che riconoscano incrementi economici diretti e indiretti al capitale umano e, soprattutto assunzioni”.

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