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Aprile,26,2024

COVID, I GOVERNATORI VOGLIONO IL SUPER GREEN PASS ANCHE IN ZONA BIANCA

Il super green pass per vaccinati e guariti dovrebbe scattare anche in zona bianca. E’ quanto avrebbero chiesto le Regioni nel corso dell’incontro con il governo durante il quale avrebbero sottolineato la necessità di agire il prima possibile. Dopo aver ascoltato le richieste dei governatori ci sarà un confronto politico all’interno della maggioranza e la riunione del Cts per il parere sulla riduzione della durata del green pass e sull’obbligo della terza dose per i sanitari. L’iter che potrebbe portare al debutto del cosiddetto super Green pass ha dunque preso ufficialmente il via. Al vertice c’erano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli e i ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Una prima certezza arriva sulla terza dose che “sarà possibile farla a cinque mesi dal completamento del primo ciclo”, come ha annunciato su Twitter il ministro Speranza, anticipando il via libera dell’Aifa. “Vacciniamoci tutti per essere più forti”, il suo appello. Ora la palla passa al governo che valuterà se e con quali modalità attuare il provvedimento. Il prossimo consiglio dei ministri è in programma giovedì prossimo, ma prima di allora le Regioni hanno chiesto un nuovo vertice per essere aggiornati sulla situazione. Tra loro, infatti, c’è chi chiede di attivare il super Green pass solo nelle regioni in arancione o rosso, e chi, come il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, propone di anticiparlo già da subito, indipendentemente dai colori. L’obiettivo dichiarato è quello di evitare nuove chiusure, come sta avvenendo proprio in queste ore in Alto Adige, dove si sfiora il 18% di non vaccinati. Al momento sembra prevalere l’ipotesi di metterlo in atto nel caso in cui una regione passi in arancione, colorazione che prevede l’obbligo di rispettare chiusure e limitazioni. In quel caso ci sarebbero corsie preferenziali per i vaccinati che potrebbero continuare a frequentare i luoghi di socializzazione, come teatri, cinema o ristoranti, contrariamente ai no vax che vedrebbero preclusa questa opportunità. “Per chi decide di non vaccinarsi – ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – è giusto garantire il diritto al lavoro ed i diritti primari, ma se una persona non si vaccina è giusto che abbia qualche restrizione in più”

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