Astrazioni geometriche e tridimensionali e relazioni con lo spettatore e con l’ambiente circostante. Su queste suggestioni si sviluppa la mostra “Coordinate e Convergenze”, la prima antologica dell’artista tedesco Wolfram Ullrich che è possibile visitare da ieri fino al 27 gennaio 2019 al “Marca”, il Museo delle Arti di Catanzaro. L’evento, curato da Alberto Zanchetta e organizzato in partnership con Dep Art di Milano, si inserisce nel più ampio progetto Glocal I Edizione arte contemporanea sezione Grandi Mostre, promosso dalla Fondazione Rocco Guglielmo e realizzato in collaborazione con l’amministrazione provinciale di Catanzaro. L’esposizione, inaugurata questa sera alla presenza dello stesso Ullrich, presenta 30 opere, tra cui una serie di lavori recenti in acrilico su acciaio e altri pezzi storici, attraverso i quali è possibile ripercorrere i trent’anni di carriera dell’artista tedesco. “Sono davvero felice di essere qui – ha commentato Ullrich – perché – ha commentato Ullrich – siamo in bellissimo Museo e in una terra come la Calabria piena di cultura, ideale per un bell’abbraccio tra le mie opere e una regione così piena di cultura”. Oltre all’artista tedesco, all’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, il direttore del “Marca”, Rocco Guglielmo, e il presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo. Il percorso espositivo – hanno quindi spiegato i curatori e i promotori della mostra – ruota attorno alle astrazioni geometriche tridimensionali di Ullrich, frutto un assemblaggio di segmenti in acciaio preparati in modo che l’acrilico, applicato per velature successive, vi si possa fissare. Le sue creazioni appaiono come sculture da parete – nonostante lo stesso Ullrich si definisca “pittore” e non “scultore” – che giocano con la prospettiva, poligoni che fluttuano e che sembrano immersi in uno spazio profondo, grazie all’uso di aree dai colori intensi. Le opere, come spiega lo stesso artista, vengono letteralmente costruite assemblando le diverse parti, in un processo opposto alla scultura, dove si lavora per sottrazione. Il lavoro di Ullrich poi entra in relazione con l’occhio dello spettatore, ma anche con lo spazio e con il movimento del visitatore all’interno dello spazio, trattando entrambi come variabili dinamiche. Una delle caratteristiche del lavoro dell’artista tedesco infine è l’uso piatto del colore, che diventa forma concreta e tridimensionale, determinando i lavori in estensioni spaziali, al limite dell’installazione.