BANCHE, UIL: SITUAZIONE INACCETTABILE IN CALABRIA

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“In Calabria, l’infrastruttura creditizia e finanziaria è continuamente indebolita dal fenomeno della desertificazione bancaria, che rischia di comprometterne la capacità di analisi, programmazione ed erogazione dei flussi finanziari attesi”. E’ quanto lamentano, in una nota congiunta, il segretario regionale della Uilca, Andrea Sità e il segretario generale regionale della Uil, Santo Biondo. “Il recente rapporto Banca d’Italia fotografa una struttura bancaria ampiamente deficitaria che, nel primo anno di pandemia, ha comportato un aumento del grado di esclusione finanziaria. Nel 2020 i comuni calabresi serviti da banche sono scesi del 7%, gli Atm del 7%, gli impiegati di banca del 4%. Se l’analisi viene estesa all’ultimo decennio i numeri diventano ancora più drammatici: nel periodo 2010/2020 le Banche con sede in Calabria si sono ridotte del 60%; il numero di sportelli bancari è sceso del 29%. Sono stati ridotti del 17% anche gli sportelli Bancoposta, i comuni serviti da almeno una banca sono scesi del 30%, gli Atm del 18% ed i dipendenti bancari sono stati ridotti del 35%. Per Sità e Biondo “tutto questo è inaccettabile. La classe politica deve prendersi in carico, con la massima attenzione, l’importante vertenza del sistema del credito in Calabria che rischia il default in un momento storico che, invece, potrebbe rappresentare la chiave di volta per il nostro territorio.

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