Arresti domiciliari per l’avvocato ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli. Stavolta l’accusa è di bancarotta fraudolenta patrimoniale. Pittelli, condannato lunedì scorso a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Rinascia Scott, è indagato in quanto amministratore di fatto di una società dichiarata fallita. Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di un terreno edificabile a Stalettì e di denaro per circa 1,5 milioni di euro. Secondo l’accusa Pittelli, in concorso con altri, avrebbe distratto l’unico bene della società di cui era amministratore di fatto – vale a dire il terreno – ceduto ad un’altra società che secondo la Procura era stata appositamente costituita e anch’essa riconducibile all’ex esponente politico. Secondo i pm ci sono gravi indizi su un altro episodio di bancarotta fraudolenta. 800.000 euro di crediti vantati dalla società fallita ma mai richiesti. La società aveva ottenuto un contributo pubblico di 1 milione dalla Regione per la realizzazione sul terreno sequestrato di un complesso alberghiero, finanziamento poi oggetto di rinuncia e mai restituito. Oltre a Pittelli, nell’inchiesta sono indagate altre sette persone.