“Cosa accomuna tra loro i poeti presenti, uno studioso, un orafo, un sacerdote vocato alla solidarietà, una giornalista, ossia i premiati di questa edizione? Che relazione può sussistere tra un’istituzione quale la Prefettura ed un concorso di poesia? La risposta è: la dimensione della bellezza, perché la poesia è disvelamento di bellezza nascosta nelle emozioni umane, nella realtà della materia, nella vita quotidiana, persino nel dolore. Ma la bellezza non è solo nella poesia; affiora anche nello studio appassionato di un ricercatore, nello sforzo di una solidarietà spesso difficile, nell’arte di un orafo, nello sforzo di comunicare correttamente e persino in quello di essere cittadini impegnati in un tempo di disillusioni. Parole chiare quelle di Salvatore Fortuna, viceprefetto di Catanzaro, intervenuto alla premiazione dei vincitori della V edizione del Premio Alda Merini. Organizzato dall’ Accademia dei Bronzi di Catanzaro, presieduta da Vincenzo Ursini, il concorso è ormai indissolubilmente legato alla città e rappresenta uno dei momenti culturali più alti in Calabria. I due premi istituzionali, medaglia del Presidente del Senato e medaglia del Presidente della Camera dei Deputati, sono andati rispettivamente a padre Giuseppe Sinopoli, cappuccino nella Chiesa del Monte di Catanzaro, e all’orafo crotonese Michele Affidato, mentre le targhe di argento per il giornalismo e la solidarietà sono state attribuite ad Annarosa Macrì e a don Paolo Panizza. Il premio riservato alla migliore poesia dedicata ad Alda Merini è andato alla poetessa Maria Concetta Giorgi di Cesenatico. Ursini, nel corso della manifestazione, ha consegnato un premio speciale alla giovane poetessa Emanuela Calabretta di Catanzaro, “con la speranza – ha detto – che ciò possa invogliare tanti altri giovani come lei ad accostarsi alla poesia”.