Nella giornata del 25 novembre, si è tenuta, a Noviglio, in provincia di Milano, la cerimonia di inaugurazione di un bene confiscato alla criminalità organizzata che diventerà un rifugio per donne in difficoltà.
Si tratta di una villetta destinata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) al comune lombardo dopo essere stata confiscata a esponenti della ‘ndrangheta dediti alla commissione di vari delitti tra cui estorsioni, usure, esercizio abusivo di attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e frodi. Destinato all’ente locale nel 2020, l’immobile è stato sottoposto a un intervento di riqualificazione prima di giungere all’effettivo utilizzo.
La villetta porterà il nome della testimone di giustizia Lea Garofolo, simbolo della lotta contro la criminalità organizzata per aver combattuto in prima persona contro la mafia, e vittima di violenza contro le donne, essendo stata uccisa per mano del compagno proprio il 24 novembre di quattordici anni fa.
«L’inaugurazione nel nome di Lea Garofalo del nuovo rifugio per donne in difficoltà in un bene confiscato ad una ‘ndrina – ha dichiarato il sottosegretario all’Interno con delega alle materie di competenza dell’ANBSC, Wanda Ferro – ha uno straordinario valore simbolico, perché non solo rappresenta la vittoria dello Stato contro la mafia, le cui ricchezze vengono restituite ai cittadini, e in particolare a quelli più fragili, ma perché consente di realizzare un presidio di difesa delle donne dalla violenza, attraverso il sostegno concreto nel percorso di emancipazione da situazioni di difficoltà. Un risultato frutto di una importante coesione istituzionale e unità di intenti tra il Governo, il ministero dell’Interno, l’Ansbc e le istituzioni locali e le associazioni coinvolte».
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti le numerose istituzioni pubbliche che hanno collaborato attivamente per giungere a questo importante risultato.