Sono 142 gli indagati fermati questa mattina con una operazione interforze denominata “Recovery”. Alle prime luci dell’alba, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza di Cosenza e Catanzaro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 142 indagati, accusati di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
L’operazione è scaturita dai dettagli emersi dalla precedente operazione “Reset” e si sono sviluppate attraverso un’imponente attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, con una parallela poderosa attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, corroborati dai relativi riscontri, oltre alla acquisizione di plurime emergenze di altri procedimenti penali.
Dalle indagini è emerso come si è strutturata la ‘ndrangheta nell’area cosentina, articolata in diversi gruppi organicamente confederati, e tutti riconducibili ad una struttura di vertice, nello specifico riconducibili ai due principali gruppi, quello degli “italiani” e quello degli “zingari”.
I due gruppi gestivano il mercato della droga e sono ritenuti responsabili di estorsioni, aggravate dalle modalità e finalità mafiose, ai danni di titolari di esercizi commerciali e attività imprenditoriali.
Nello specifico, le investigazioni hanno consentito di ricostruire, sul piano della gravità indiziaria, la struttura del sodalizio dedito al narcotraffico, e riconducibile alla consorteria ‘ndranghetista operanti nel capoluogo brutio, nonché le linee d’azione, caratterizzate dalla preordinata ripartizione delle piazze di spaccio, dalla preventiva statuizione a livello verticistico dei canali di approvvigionamento, dalla commissione di ulteriori reati finalizzati a reperire denaro da reinvestire nel narcotraffico e/o al recupero dei crediti maturati con lo spaccio, e, infine, dall’obbligo incombente su tutti i sodali di versare nell’unica cassa comune a tutta l’organizzazione i proventi degli illeciti.
Dei 142 indagati, 109 sono stati destinatari di misura della custodia cautelare in carcere, 20 sono finiti agli arresti domiciliari, per 12 disposto l’obbligo di dimora, infine per un finanziere, Enrico Dattis, é stata applicata la misura interdittiva della sospensione dal servizio.
LE MISURE CAUTELARI
IN CARCERE sono finiti: Cosimo Abbruzzese detto Cocchino, Salvatore Ariello, Luigi Avolio, Bruno Bartolomeo, Giuseppe Bartolomeo detto Geppino, Gaetano Bartone, Antonio Basile, Enzo Bertocco, Antonio Bevilacqua detto il Topo, Leonardo Bevilacqua, Carlo Bruno, Dimitri Bruno, Umberto Cacozza, Francesco Bruno Calvelli, Pietro Capalbo, Antonio Caputo detto Totonno, Giuseppe Caputo, Vincenzo Caputo, Augusto Cardamone, Luisiana Castiglia, Giuseppe Carolei, Stefano Carolei, Simone Carrieri, Giuliano Caruso, William Castiglia, Fabio Ciarlo, Egidio Cipolla, Fabiano Ciranno, Umberto Franco Conforti, Marco D’Alessandro, Adolfo D’Ambrosio, Pamela D’Ambrosio, Andrea D’Elia, Attilio D’Elia detto Cristian, Massimiliano D’Elia, Valentino De Francesco, Maurizio Della Cananea, Francesco Costantino De Luca, Pietro De Marci detto Coccobill, Maria De Rose, Mattia De Rose, Armando De Vuono, Vanessa De Vuono, Michele Di Puppo, Paolo Elia, Immacolata Erra, Manuel Esposito, Gianluca Fantasia, Simone Ferrise, Marco Foggetti, Luigi Antonio Capalbo, Cristian Giordano, Francesco Gentile, Pasquale Germano, Silvia Guido, Giuseppe Gozzi, Pierpaolo Guzzo, Antonio Illuminato, Francesco La Cava, Giuseppe La Cava, Salvatore La Cava, Rolando Liguori, Massimiliano Lo Polito, Nadia Lo Polito, Marco Lucanto, Francesco Marchiotti, Pietro Mazza detto Giampiero, Alessandro Meduri, Antonio Meduri alias Paciottino, Filippo Meduri, Francesco Meduri, Pietrangelo Meduri, Ottavio Mignolo, Daniela Monaco, Kevin Montalto, Ivan Montualdista, Antonio Morrone, Francesco Mosciaro, Tatjana Natale, Stefano Noblea, Pamela Falvo Occhiuto, Cristian Pati, Karim Pati, Rosina Pati, Salvatore Pati, Francesco Patitucci, Vittorio Pino, Mario Piromallo, Roberto Porcaro, Diego Porco, Angelina Presta, Massimiliano Presta, Giuseppe Provenzano detto Tolli Tolli, Andrea Pugliese, Cesare Quarta, Paolo Recchia, Michele Rende, Filippo Maria Rende Granata, Andrea Rudisi, Michele Rudisi, Antonio Segreti, Alfredo Sirufo, Gianfranco Sganga, Luca Trotta, Alberto Turboli, William Zupo e Franco Zupo.
ARRESTI DOMICILIARI per Luca Bevilacqua, Domenico Chimenti, Agnese Crocco, Giuseppe Violi, Federica Bartucci, Giuseppe Chianello, Francesco Guarnieri, Luisa Rosanna Occhiuto, Manuel Prezioso, Armando Bevilacqua, Toni Berisa, Francesco De Grandis, Danilo Forte, Claudio Giannini, Michele Gedeone, Aurelio Pittino, Mattia Namik Sposato, Francesco Viapiana, Simone De Marco, Giulio Castiglia.
OBBLIGO DI FIRMA per Cesare Conte, Giuseppe Longo, Giuseppe Spagnolo, Guerino Campobasso, Daniel Chimenti, Paolo Greco, Alessandro Morrone, Filippo Occhiuzzi, Roberto Pasqua, Patrick Patitucci, Joe Luigi Principato, Simona Pugliese.