La Corte d’assise di Catanzaro ha inflitto un ergastolo e due condanne a 30 e 27 anni agli imputati per l’omicidio di Rosario e Salvatore Manfreda, uccisi a Mesoraca (Crotone) nell’aprile del 2019.
Il giudice Alessandro Bravin ha disposto l’ergastolo per Pasquale Buonvicino, 30 anni per Salvatore Emanuel Buonvicino e 27 anni per Pietro Lavigna. Tutti sono accusati di duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Il fatto avvenne il 21 aprile 2019, giorno di Pasqua, quando Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio, scomparvero dopo essere andati a dar da mangiare agli animali della loro azienda, nel comune di Mesoraca. I cadaveri delle due vittime furono ritrovati a distanza di mesi dalla scomparsa, il 4 settembre 2019, in un burrone nelle campagne di Mesoraca. Solo grazie all’esame del dna si ebbe la conferma che i corpi fossero quelli dei due allevatori, uccisi e gettati in un burrone a causa dello sconfinamento dei capi di bestiame nei terreni dei vicini e la contesa su un’eredità.
Il sostituto procuratore di Crotone, Alessandro Rho, aveva chiesto tre ergastoli. Per la parte civile, rappresentata dagli avvocati Piero Pitari, Giovanbattista Scordamaglia e Walter Parise, la corte ha condannato gli imputati al risarcimento danni da quantificare in sede civile oltre ancora alla rifusione delle spese legali. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Saverio Loiero, Sergio Rotundo e Francesca Buonopane.