TRUFFA SU “CERTIFICATI ENERGETICI” DA 30 MLN, 22 MISURE CAUTELARI. INDAGINI NEL CROTONESE

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L’inchiesta, nata da segnalazioni di operazioni sospette, anche attraverso intercettazioni telefoniche e indagini finanziarie, ha messo in luce un meccanismo fraudolento per cui società italiane con qualifica di E.S.Co. presentavano al GSE documentazione comprovante la realizzazione di progetti relativi a lavori di efficientamento energetico rivelatisi fittizi (installazione caldaie, collettori o cappotti termici mai effettuati, dati identificativi dei soggetti destinatari dei lavori alterati/inesistenti ovvero dati catastali risultati fittizi o non riconducibili a soggetti beneficiari dei medesimi progetti). L’esame di oltre 1000 progetti ha mostrato che oltre la metà, ben 508, erano falsi. Ma, con quelli, le E.S.Co. ottenevano così l’indebita assegnazione di certificati bianchi, poi posti sul mercato gestito dal GME e quindi monetizzati. Le operazioni di compravendita analizzate hanno riguardato oltre 300.000 Tee. I responsabili delle ES.C.o. trasferivano parte del denaro così ottenuto in Italia e all’estero (Lituania, Inghilterra, Romania e Bulgaria) su conti correnti intestati sia a società a loro riconducibili, sia a soggetti terzi, giustificando tali movimentazioni con fatturazioni per ipotetiche prestazioni di servizio e/o cessioni di beni. Una volta ricevuto sul proprio conto corrente le somme di denaro provenienti dalla truffa, venivano fatti prelievi sistematici, presso bancomat e sportelli bancari, e acquistato oro e oggetti preziosi. In tal modo sarebbero stati riciclati oltre 13 milioni di euro. Il profitto della truffa, nella fase d’indagine attualmente in corso, è stato quantificato in circa 30 milioni di euro. Nelle odierne attività di esecuzione dei provvedimenti della Magistratura sono impegnati oltre 300 finanzieri operanti in Piemonte (province di Torino, Alessandria, Cuneo e Verbania), Lombardia (provincia di Milano), Liguria (provincia di Savona), Veneto (provincia di Vicenza), Emilia-Romagna (province di Bologna, Modena e Rimini), Calabria (provincia di Crotone) e Sicilia (provincia di Messina).

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